Le civiltà bianche occidentali, hanno nel DNA una idea fissa:
Esportare civiltà, Esportare valori etici, Esportare Democrazia.
In Cina questo è avvenuto principalmente per merito degli inglesi.
Gli inglesi più che gli americani conseguono sempre i loro obiettivi “ umanitari”, hanno metodo, esperienza, perseveranza.
In Cina gli inglesi sono stati maestri, 2 guerre di civiltà, (tra 1839 e il 1842 e tra il 1856 e il 1860) con risultati definitivi.
Per i cinesi gli europei erano pur sempre dei barbari, anche se militarmente superiori.
Gli eserciti europei invadevano e percorrevano in lungo e in largo la Cina, bruciarono palazzi imperiali e altre opere d’arte , cosi come facevano i barbari, costringendo ad accettare qualsiasi imposizione.
In questa logica la Compagnia delle Indie, diede inizio al commercio della droga dal Bengala alla Cina. IMPONENDO” alla dinastia Qing “ il libero commercio dell’oppio in Cina. (in Cina l’oppio, prima della democratizzazione era usato solo per scopi medicinali).
La Compagnia delle Indie, che ottiene il monopolio sulla produzione in India, avvia un lavoro di razionalizzazione; le industrie Sudder impiegano migliaia di lavoratori per pulirlo, asciugarlo, impastarlo e imballarlo. L’oppio prodotto, messo in vendita all’asta nei mercati di Calcutta e Bombay, viene acquistato da “commercianti nazionali” che lo trasportano in Cina via mare.
L’obiettivo dei britannici era quello di ridurre il deficit della bilancia dei pagamenti e incoraggiare il consumo della droga tra gli appartenenti alla classe dei mandarini cinesi.
L’oppio si diffuse come una peste in tutto l’impero con un effetto devastante su tutto il tessuto civile e familiare della nazione: pochi fatti nella storia sono stati altrettanto ingiusti e infamanti..
La diffusione dell’oppio esportato dagli inglesi divenne endemica e virale. Dal 1800 al 1821 le importazioni di oppio erano in media di 4.500 balle (di 133 libbre l’una) all’anno. Nel 1838 erano diventate 40.000 balle.
Le conseguenze furono il disastro pressoché totale dell’economia e il disastro sociale nella popolazione cinese.
Il paese si indebitò al punto di dovere cedere enormi aree alla preponderante forza militare inglese. Con il trattato di Nanchino del 1842, la Cina fu trasformata in una vera e propria colonia inglese. Con il successivo trattato di Pechino (1860) si completa l’opera di BALCANIZZAZIONE delle potenze occidentali con l’acquisizione fra l’altro di Hong Kong.
Il denaro sporco ricavato dal traffico dell’oppio, costituì la grossa parte del fondo usato per rimpinguare i fondi finanziari e per rafforzare l’egemonia imperiale dei britannici in tutto il mondo.
Le proteste internazionali contro la politica inglese favorevole al commercio della droga non ebbero alcun effetto restrittivo. Così gli accordi del 1905 e del 1911 all’Aja andarono a vuoto, e le fumerie di oppio di Shanghai negli anni 1911-1914 salirono da 87 a 663, con enormi profitti da parte degli inglesi.
Buona parte dei protagonisti della “Democratizzzazione” della Cina sono stati nominati “Lords” del regno inglese per il loro impegno umanitario.
Non è possibile prevedere se il sentimento anticoloniale Cinese, per altro pienamente giustificato, combinato con il nazionalismo di sempre legato alla convinzione millenaria che la Cina sia LA civiltà quale strada possa intraprendere: per il bene dell’umanità ci auguriamo che essa possa risolversi nella competizione pacifica e nella tolleranza.
interessante
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