Proposta Al Governo Renzi:Strategie Sviluppo Turistico Italia
Relatore e progettista. Salvatore Bulgarella
Analisi situazionale
Nonostante l’immenso patrimonio artistico culturale, la varietà delle risorse paesaggistiche e gastronomiche, il turismo nel nostro paese stenta a porsi come motore prioritario dello sviluppo economico e malgrado i significativi incrementi degli ultimi anni, l’Italia si posiziona nel 2016 solo all’ottavo posto su scala mondiale, sulla base dei fattori di maggiore competitività in questa area, secondo il Travel and Tourism Competitiveness Index 2017 (World Economic Forum), e appena quinto per numero di arrivi internazionali, secondo il Rapporto del Touring Club Italiano. Un dato che va comparato con le posizioni di Spagna e Francia, leader consolidati di tali rapporti; destinazioni che esprimono un grande accento su settore turistico ma non contano certamente su una varietà e ricchezza di risorse turistiche pari al nostro paese . ………………………
Nodi da sciogliere e criticità
Nell’esame del monumentale compendio delle azioni necessarie affinché il nostro paese possa crescere rispetto ai principali player del turismo mondiale tuttavia, intendiamo rilevare e porre all’attenzione di chi legge alcune aree critiche nella struttura della filiera che riteniamo degne di una maggiore e urgente considerazione nella determinazione degli interventi da attuare a favore del settore, che ancora stenta a porsi come strategico nel nostro paese.
Over turismo e Concentrazione
Una fra queste, indubbiamente, riguarda la compressione spazio-temporale della presenza di turisti internazionali. Se è vero infatti che, il turismo è una delle risorse portanti del bel Paese, è anche vero che questa risorsa non si spalma nella stessa misura su tutto lo stivale. Anzi, alle aree turistiche che si affacciano timidamente sul mercato si contrappongono quelle che soffrono di eccesso di turismo.
Le prime sono localizzate specialmente al sud; solo il 15% dei turisti stranieri sceglie le regioni dell’Italia meridionale per le proprie vacanze, mentre la rimanente domanda preferisce il resto d’Italia con una particolare concentrazione nel nord-est. Ne emergono sul territorio due economie turistiche profondamente diverse, che producono due mondi concretamente diversi.
Una situazione evidentemente paradossale, dal momento che si pone in manifesta contraddizione con le caratteristiche della domanda internazionale che identifica ancora, ad esempio, le vacanze estive con le destinazioni balneari. Ma che si può spiegare anzitutto con la scarsa capacità ricettiva delle strutture del sud Italia, un terzo rispetto al centro-nord………………….
Destagionalizzazione e costruzione del Prodotto Turistico Mirato
E veniamo alla limitatezza temporale dei soggiorni nel nostro paese, ovvero la stagionalità, che è una delle caratteristiche preminenti del turismo. E’ legata alle variazioni stagionali del clima durante l’anno; ore di luce e di sole ed alle contingenze istituzionali: periodi di ferie e sospensioni scolastiche. Un fenomeno che ricorre in maniera costate e che pone nei c.d. periodi di “alta stagione” problematiche complesse al comparto e che arriva a creare modificazioni sostanziali anche nel modello di sviluppo locale.
Questo fenomeno, che si poneva nel passato come variabile indipendente oggi, col mutamento del processo decisionale della domanda internazionale – che si spostano con sempre maggiore determinazione dal turismo tradizionale a quello esperienziale specializzato- può essere ridimensionata attraverso una corretta definizione della domanda, seguendo le richieste del mercato e strutturando un’offerta competitiva mirata, precipuamente con le vacanze a tema.
L’individuazione dei fattori comuni delle tematiche esperienziali care alla nuova domanda turistica, può essere considerata una condizione esiziale per ogni futura azione mirata alla destagionalizzazione.
Chiunque fosee interessato al progetto , per motivi didattici, lo può richiedere all’autore. Salvatore Bulgarella
Per incarico di Aisha Gaddafi Foundation, abbiamo realizzato un progetto per lo sviluppo di medio e lungo periodo sui cluster marini più interessanti quali. Qooms , Ras bayad, Lamlaka Beach, Wadi Saleem. SALVATORE BULGARELLA
Il progetto avviato nel 2009 prevedeva:
la individuazione delle destinazioni più interessanti
Le strategia per promuovere la domanda turistica occidentale,
le strategie adeguate per coinvolgere i tour operators internazionali
Per avviare in tempi brevi il progetto, fra l’altro si è deciso di cedere in concessione gratuita per anni venti, alcune siti già attrezzati dentro le destinazione definite ad importanti gruppi alberghieri internazionali. Fra cui Tui Group Travel, Marriot International ed Accor Group che hanno aderito alla iniziativa avviando l’inizio dei lavori nei lotti assegnati.
Il progetto fra le altre cose prevedeva aree “franche” dal punto di vista religioso, come risultato di una attività pressante della fondazione verso le comunità religiose locali.
Una particolare priorità è stata data al turismo esperienziale, prevedendo collegamenti con l’entroterra berbero e con i siti archerologici libici.
Inoltre per agevolare i gruppi turistici si è previsto di rendere disponibile il visto elettronico per la Libia per 78 Paesi. Con la digitalizzazione del sistema di visti, non solo si evita la congestione negli aeroporti, ma la possibilità per i viaggiatori dirichiedere il visto online prima della partenza, invece che dopo l’arrivo all’aeroporto.
Qui di seguito riportiamo alcuni momenti della ricognizione dei luoghi operata con tecnici italiani e con la presenza del Ministro del turismo libico
Il progetto avviato fino alla definizione dei contratti con i Tour Operators è abortito conseguentemente alla invasione occidentale dei territori libici
Per chi avesse interesse alla visione del progetto integrale lo potete richiedere direttamente a me
Quali i ruoli rinnovati per Stato e Regioni ? Quali opportunità competitive per le imprese ?
LO SCENARIO
Sostenibilità
Uso Sostenibile Delle Risorse
Politica comunitaria
Acquacoltura
Ricerca – Divulgazione – Educazione Ambientale
Qualità
Sanità – Certificazione – Qualità
Globalizzazione
La telematica quale risorsa di sviluppo per le piccole e medie imprese
I Marchi Commerciali Collettivi come strumento di ottimizzazione del comparto
La trasformazione dei prodotti ittici: nuove ipotesi di comparto
Le O.P.
La distribuzione
GLI ATTORI
Lo Stato e le Regioni
Il quadro istituzionale e normativo di riferimento
Decentramento
Semplificazione
Il VI Piano triennale
Il Tavolo Verde e la programmazione negoziata
Le Imprese
Modernizzazione, diversificazione, riconversione
Fisco – Previdenza – L.250 – L.413
Il Credito
Formazione
Autogestione – COGEVO
L’Associazione: Politica unitaria
Organizzazione
UNA REGIA PARTECIPATIVA PER IL GOVERNO DEL SISTEMA PESCA
LO SCENARIO
Sostenibilità
Uso Sostenibile Delle Risorse
La problematica della tutela e della razionale gestione dell’ambiente marino è passata solo in anni recenti dal campo, pur limitato, delle elaborazioni tecnico-scientifiche a quello della riflessione politica, della maturazione giuridico-istituzionale e dei modelli organizzativi.
Il concetto di tutela e gestione razionale presuppone, almeno per grandi linee, una valutazione d’insieme di molteplici attività ed interessi che si svolgono in mare.
Il graduale indebolimento dei sistemi e dei meccanismi ecologici è ormai evidente ed è considerato conseguenza necessaria, quanto preoccupante, del sommarsi di una serie d’attività e comportamenti umani ciascuno in sé motivato sotto il profilo economico-sociale.
Dalla Carta mondiale della Natura, adottata il 28 ottobre 1982 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, si possono desumere i tratti fondamentali di un corretto equilibrio fra l’esigenza di carattere ecologico di impedire la distruzione o il degrado di un determinato ambiente naturale e l’esigenza di carattere economico di promuovere l’utilizzazione più appropriata delle risorse naturali, comprese evidentemente le risorse ittiche.
Questi due concetti apparentemente in contraddizione l’uno con l’altro, possono in realtà convergere in un unico importante progetto purché le attività di contenuto economico siano condotte in modo “razionale”.
Un’analisi superficiale porterebbe ad individuare come unica responsabile dell’attuale stato degli stock, l’attività di pesca. Ben sappiamo, in realtà, come la pesca sia anche vittima di fattori che negli anni hanno determinato una diminuzione della risorsa quali l’antropizzazione della fascia costiera, l’inquinamento derivante dal traffico marittimo, dagli scarichi dell’industria e dell’attività agricola etc.
Vero è che, comunque, il nostro Paese, già nel febbraio 1982 approvò una legge, la 41/82, che elenca tra le sue finalità “la regolazione dello sforzo di pesca in funzione delle reali ed accertate capacità produttive del mare” prevedendo, al contempo, l’elaborazione di piani periodici, in materia di razionalizzazione e di sviluppo della pesca marittima e, rispettivamente, di difesa del mare e delle coste dall’inquinamento.
L’Italia, in quanto stato membro, è sempre più coinvolta e vincolata dalla legislazione comunitaria, la quale nel definire i parametri della “pesca sostenibile” adotta evidentemente criteri di ordine generale che non tengono conto della peculiarità dei diversi stati.
Emblematica è l’introduzione di una regolamentazione dell’attività di pesca basata su quote (TAC) che garantiscano uno sfruttamento compatibile della risorsa.
Tale iniziativa non solo non ha raggiunto gli scopi prefissati, ma ha determinato da un lato un forzato aumento della tecnologia dei natanti con un notevole incremento dei costi di gestione per le imprese, dall’altro un ulteriore potenziamento della “grande pesca” che, sfruttando accordi internazionali, mediante il semplice cambio di bandiera, utilizzano quote assegnate a paesi extracomunitari a totale danno della pesca locale.
Le quote assegnate ad esempio, ai pescatori italiani relativamente alla risorsa tonno, risultano insufficienti in considerazione della reale struttura produttiva.
I principi conservazionistici e di cautela su cui la Comunità Europea ha basato sinora la Politica Comune della Pesca hanno in realtà determinato normative che, seppur generalmente apprezzabili, risultano di impossibile applicabilità per alcuni Stati membri.
E’ questo il caso del Regolamento 1626 che, fra l’altro impone taglie minime per alcune specie senza il beneficio di un riscontro scientifico, e fissa il limite massimo dell’altezza del panno delle reti da posta a 4 metri, limite, questo, che nei sistemi di pesca utilizzati nel nostro paese non trova nessuna logica né tantomemo possibilità di attuazione.
I risultati sarebbero sicuramente più apprezzabili intervenendo su fattori selettivi per la capacità di cattura degli attrezzi quali, ad esempio, il rapporto di armamento.
Sarebbe, perciò, particolarmente utile al raggiungimento di un uso sostenibile delle risorse, che l’Italia si ponga con un atteggiamento più propositivo ed attivo, nei confronti delle scelte della Politica Comune della Pesca elaborata a Bruxelles, al fine di tutelare realtà particolari come quelle della piccola pesca.
Ciò, anche in considerazione dell’alta percentuale (80%) rispetto all’intera flotta italiana, dei natanti al di sotto delle 10 tonnellate e che usano sistemi multispecifici derivanti da pratiche di pesca legate alla stagionalità delle risorse attraverso un percorso frutto di secolari tradizioni marinare e di alta professionalità.
Anche il movimento ambientalista che per anni ha individuato nell’attività di pesca la causa principale del depauperamento delle risorse, ha oggi acquisito la reale entità delle responsabilità e riconosciuto il giusto ruolo della pesca professionale attraverso la possibilità di sfruttare strumenti che consentano un’autoregolamentazione dell’attività e quindi una diminuzione dello sforzo di pesca, quali ad esempio i Consorzi di Gestione.
Peraltro gli interessi del movimento ambientalista e quelli dei pescatori professionali possono sicuramente condurre ad azioni unitarie mirate alla difesa delle risorse mantenendo, comunque, il perseguimento degli obiettivi socioeconomici.
Ne è un esempio il pescatursimo che pur diminuendo la pressione di cattura garantisce la redditività d’impresa, permettendo, al contempo, di far conoscere ai più usi e tradizioni culturali.
Anche le Associazioni di Categoria hanno contribuito e contribuiscono all’opera di sensibilizzazione nei confronti della tutela ambientale anche attraverso sanzioni nei confronti delle pratiche illegali.
In ultimo risulta di notevole importanza la costituzione di consorzi di piccola pesca in applicazione del DL 164 (Legge Pinto) al fine di verificare lo strumento di gestione razionale della fascia costiera, zona cruciale per tutte le attività di pesca.
DELLA FILIERA PESCA PERUVIANA, Analisi Mercato Europeo,
Commessa da Eurochambres, Governo Peruviano, Al Invest
ANALISI MERCATO SEAFOOD EUROPEO SVILUPPATO PER GOVERNO PERUVIANO
MISIÓN DE ASISTENCIA TÉCNICA DEL SECTOR PESCA PERU
Informe
Dott. Salvatore Bulgarella
Experto en estrategia empresarial
Contexto Situacional
El sector pesca peruano viene atraversando un favorable momento de crecimiento, subrayado, con un continuo incremento en la exportación. La importancia del sector merece una gran mención de parte de los organismos gubernativos para mantener y reforzar este curso positivo.
La mision Peru Sector Pesca, hace parte de una programa de desarollo mas grande focalizado a fortalecer el sector pesca peruano y a acelerar un proceso de apertura de las empresas del sector acerca el mercado europeo.
En este contexto, ha sido elegido un experto del sector, para:
Brindar información a las empresas sobre las certificaciones de calidad y la tendencias del mercado Europeo
Realizar una auditoria, por parte del consultor, a fin de verificar y/o identificar si cumplen o están siguiendo los requisitos necesarios para su entrada al mercado europeo
Identificación de los puntos flojos y desarrollo de una plan de acción para que las empresas cumplan con las exigencias del mercado europeo.
Contexto operativo
Coherentemente a esta premisa y al programa realizado por la Camera de Comercio de Lima, l’experto eligido, S. Bulgarella, autor de esta relación, ha cumplido la mision con las siguientes modalidades.
Taller Inicial
Partecipando a un taller inicial con una presentacion dedicada a:
Certificaciones y exigencias de calidad de este sector en el mercado Europeo.
Tendencias y comportamiento del mercado europeo
Asistencia técnica
Auditoria, a cada una de las empresas del sector pesca, previamente seleccionadas por la Cámara de Comercio de Lima
Taller de cierre, con las conclusiones y recomendaciones,
Seminario Internacional En lima
Consideraciones criticas
Taller Inicial y Final
Al Taller han partecipado un numero rilevante de empresas medio y pequenas del sector pesca Sendo el perfil de las empresas presentes differente por tamanho y per cultura de empresa,
las presentaciones se han desarollado de manera progressiva, describiendo uno scenario general de los temas y despues de manera siempre mas dirigida a los singulos temas del taller
Este metodo se ha mostrado eficiente en relación a la calidad de la discusión engendrada después de la presentación.
Mi recomendación es integrar este trabajo con otros encuentros más dirigidos para satisfacer totalmente las dudas o las perplejidades en detalle que naturalmente se producen en el auditorio cuando se enfrenta un argumento particularmente nuevo y especializado.
En este sentido sería por supuesto útil y casi indispensable integrar las acciones generales en detalle con otras especializados en sucesión reuniendo las individuales empresas por coherencia de dimensión y vocación al mercado.
Visitas y auditorias
Las visitas a la empresas selecionadas han conseguido una eficacia evidentemente más relevante e incisiva. La oportunidad de tener disponible un especialista ha engendrado un gran interés totalmente utilizado por las empresas visitadas. El interés de la acción se evidencia con la participación al auditoria de todo el equipo empresarial qué ha utilizado todo el tiempo del auditoria disponible (8-9 horas).
La atención ha sido indudablemente por los temas relativos la calidad pero el interés fundamental y el tiempo mayor ha sido dedicado a los temas relativos al mercado. A los mercados internacionales en general, al mercado europeo en particular.
Las empresas encontradas se distinguieron por dimensión y por propensión al mercado.
Mientras para las empresas las empresas más grandes se caracterizaron para tener principalmente el sector comercial vocato a la venta tradicional, las empresas de mediana dimensión visitadas tuvieron una mayor curiosidad interés y propensión a desarrollar el área mercadotecnia que ya existió en tales empresas como una pequeña semilla que quiere y pregunta de ser respaldado.
Propensión a la calidad
He hallado en todas las empresas visitadas un elevado y eficiente nivel cualitativo, parecido si no muchas veces más eficaces a cuánto hallado en las empresas europeas. En todas las áreas de proceso. Un nivel elevado de los técnicos jefes al control de calidad, una cultura empresarial difusa revuelta a los sistemas de calidad” “obligatorios”
Sin embargo siendo la acción comercial de las empresas extendida (por todas) cuase solo al primer intermediario comercial (broker, importador) el conocimiento de las certificaciones de
calidades voluntarias fue evidentemente menos difusa como aquel de las certificaciones de calidad ambientales ECOLABEL
Propensión a los mercados
Las empresas visitadas se distinguen por una baja gama de productos y también aquellos más sensibles al mercado no cuentan con una línea de productos ícticos trajes por gama, por función de empleo, por profundidad o por segmento.
Las empresas intervienen el mercado por el primer intermediario comercial; aquellas pocas que extienden la acción comercial a las centrales de compras lo hacen cuál ejecutorios y no como protagonista Como ejecutores de un orden comercial.
En tal sentido no tienen alguno conocimiento sensible con respecto de las exigencias de la demanda del consumidor final.
Y por lo tanto no tienen elementos para elaborar alguna estrategia de mercadotecnia, de ningún tipo.
Y cosa más grave de su producción en muchos casos excelentes o en algún caso innovativo no logran realizar ningún valor añadido.
Un escenario que sorprende, un escenario contradditorio especialmente en relación de las relevantes inversiones en las infraestructuras y por la calidad realzada en el área de proceso
Solicitudes emergieron de las visitas
En el curso delll’audiotoria ha emergido una serie de problemáticos ayuntamientos que merece la pena reconducir.
Problemáticas estructural
Agua, Logística, Seguridad, Burocracia, Energía.
Son los ineficientes que principalmente las empresas han evidenciado cuál límite estructural al desarrollo.
Factores que implican mayores costes “externos” en general y un empleo de recursos humanos y materiales para presidiar actividad que no son conectadas directamente a la vida de la empresa.
Problemáticas de mercado
Cada individual visita ha evidenciado un concrreto interés a la penetración de los segmentos de mercado a mayor valor añadido.
Casi el entero tiempo de cada visita ha sido dedicado a este argumento. Hasta la degustación de algunos productos le dedicada al consumidor final, predispuesto al momento.
El tema concreto más sensible ha sido como hacer a con cuál modalidad, con cuál producidos con cuál técnicas afrontar el mercado europeo y sobre tudo como entrar dentro de la gran cadena de compras.
Recomendaciones y sugerencias
El encuentro directo con las empresas ha hecho emerger de manera predominante el gran interés y la necesidad de las empresas a obrar una vuelta sustancial hacia los mercados más pagadores para poder sacar un sustancial valor añadido de la actividad comercial, pero también para diferenciar la tipología de clientela y por lo tanto el riesgo de empresa siempre presente cuando sólo se dirige a pocos mercados, a pocos clientes y a pocos canales de distribución.
Una problemática que las empresas no logran solucionar porque la implementación de un área mercadotecnia en una empresa tradicional implica costes, decisiones, soportes y estímulos externos, que las empresas a veces también queriendo no saben cómo afrontar.
Es evidente por lo tanto la necesidad, de parte de los órganos públicos del sector, de encaminar iniciativas a soporte de esta exigencia para dirigir el desarrollo del sector hacia ámbitos más pagadores y tranquilizadores.
Consecuentemente no es difícil comprender que el soporte publico tiene que predominantemente ser contemplado a la consolidación de la cultura de empresa en la implementación del área estratégica y por lo tanto de la mercadotecnia hacia es decir aquellos ámbitos dónde hemos hallado mayor fragilidad en cada empresa visitada.
Progetto de desarollo
En este escenario parece oportuno si no indispensable desarrollar una proyecto operativo qué ayudas las empresas a realizar un recorrido de acercamiento hacia las exigencias de los nuevos mercados
un proyecto adecuado de desarrollo tiene que ser
incisivo,
modular,
repetible,
en todas las áreas geográficas del país y en otros sectores similares (agricultura)
La incisividad de la intervención concierne en este caso la modalidad del soporte; para cambiar radicalmente la cultura de empresa tradicional no basta en efecto la formación genérica, la manera más eficaz para administrar y producir cambios es representado por de formas de intervención ya consolidada como el Coaching Empresarial, y es decir el soporte a las decisiones estratégicas obradas directamente por manager/tutor por “acercamiento”dentro de la empresa.
Acciones de implementar
Acción Interior
La implementación de tal acción en el sector pesca Peruano tiene que ser administrado por un equipo directivo exteriorizo con experiencia específica en el área mercadotecnia y estratégica del sector pesca.
Tales manager además de ayudar las empresas a definir los individuales objetivos de mercado deberían elaborar junto al equipo interior empresarial una estrategia adecuada a la individual empresa y conducirlos hasta el start up de cada individual acción de desarollo.
El método del Coaching se cree el más oportuno porque además de producir inmediatos resultados operativos, traslada a todo el equipo empresarial el know how necesario para devolverlo en el mediano período independiente y autónomo.
Promoción de la iniciativa
La acción de que sobre tiene que ser conjuntamente necesariamente aprobado y organizado das estructuras públicas y asociativas presentes en el territorio a las empresas que quieren participar en el proyecto deberá respaldar parte de los costes.
Acercar las empresas peruanas a los mercados a mayor valor añadido
Las acciones tradicionales de promoción: encuentros comercial, acuerdos, participación a ferias etc soy los elementos básicos y el software por la penetración de los mercados; una calle maestra dónde las empresas encuentran las oportunidades comerciales.
Una oportunidad determinante por las empresas que tienen ya a su entero el management y los productos para presidiar los nuevos mercados. En este ámbito el Peru ha hecho y está haciendo un trabajo inteligente y eficaz.
Pero por las cosas dichas muchas empresas del sector pesca non tienen los instrumentos para aprovechar de “la calle maestra” en términos innovativos y de mercadotecnia y también cuando las empresas estuvieran capaz de realizar gamas de producto a valor agregado, su trabajo sería frustrado, por escaso conocimiento de la logística de los individuales países o por la imposibilidad de asiduamente ser presentes (querremos decir físicamente presentes) en los mercados mas actractivos.
Acción externa
El presidio de tal exigencia puede ser solucionado por la implementación in Europa de un Equipo Operativo Commercial. O sea de una estructura operativa dinámica, vocata a la mercadotecnia, una estructura adecuada a desarrollar las siguientes funciones:
Búsquedas del mercado,
Encuentros, con frecuencia mensual, con los responsables de compra de las grandes cadenas de venta europeas
Presentación de los productos de las empresas associadas, directamente a las cadenas
Desarrollar acontecimientos dinámicos de mercadotecnia
Respaldo a la logística
Otros servicios de mercadotecnia
Promoción de la iniciativa
También en este caso, tiene que ser encaminada y promovida por entes públicos, con la participación onerosa de las empresas associadas que necesitan este servicio.
Las recomendaciones de que sobre se creen no solo útiles pero también necesarias para garantizar un apoyo eficaz para ingresar con éxito al mercado europeo a mayor valor añadido y mantenerse en este de manera sostenible.
Dott. Salvatore Bulgarella
Experto en estrategia empresarial
PS
Tal como concordado con CCL, el experto se empeña a predisponer un Manual de Mercadotecnia Operativo por las empresas del sector pesca Peruane
Stato del Parà, Anexos e indagine Situazionale, parte del progetto strategico di sviluppo turistico atuato da Salvatore Bulgarella
Il progetto Voluto dal Ministero del Turismo ha l’obbiettivo di strutturare la regione turistica di Baixo Tapajós, situata nel Pará.
La proposta è di realizzare azioni per attrarre investimenti, partenariati e concessioni al settore privato, per alcune delle attrazioni del percorso; per promuovere il turismo locale ed essere la porta del turismo in Amazzonia.
Oltre ad Alter do Chão, il territorio presenta altre attrattive, come la Foresta Incantata, Belterra – che si appresta a ricevere il primo Museo della Scienza Amazzonica (MuCA) – e Vila Americana, uno dei punti più importanti per il turismo in esperienza in Brasile.
IL progetto si compone di una Indagine statistica, Una analisi Situazionale, La stesura delle strategie, Il Progetto di Marketing
Resultados
A pesquisa cobriu 375 entrevistados, sendo 80% de brasileiros e 20% de estrangeiros. Entre os estrangeiros, cerca de 40% eram norte-americanos.
Entre os entrevistados havia 180 mulheres e 195 homens. Tal distribuição é coerente com o turismo de lazer, onde há um relativo equilíbrio entre os sexos.
Tabela 55 – Faixa Etária dos Turistas
Faixa Etária
% do Total
17-24
15,2
24-31
27,7
31-38
17.9
38-45
9,3
45-52
11,2
52-59
8,3
59-66
5,9
66-73
2,4
+ de 73
0,5
Não Informada
1,6
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Apesar do perfil jovem do turista paraense, seu nível de escolaridade é bastante elevado. Com curso superior completo ou em andamento são quase 80% dos turistas.
Gráfico 23 – Grau de Escolaridade dos Turistas
O motivo predominante das viagens no período da pesquisa foi o lazer. Cabe lembrar que a pesquisa não abrangeu os turistas de negócios. Por outro lado o período de julho, mês de alta estação turística do Pará, faz com que naturalmente o motivo lazer se acentue.
Esta intenção da pesquisa fez com que o percentual de turistas viajando por motivo de participação de eventos ficasse mais reduzido do que é na realidade. No entanto, mesmo com estas ressalvas é evidente que o turismo de eventos é ainda incipiente no Estado.
Tabela 56 – Motivo da Viagem dos Turistas
Motivo
% do Total
Lazer
94,9
Eventos
3,7
Outros
1,4
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Nota: Os turistas de negócios foram excluídos da pesquisa
O motivo da viagem pode ser mais detalhado através das respostas dos entrevistados quanto aos fatores que o influenciaram a escolher visitar o Pará.
A principal razão da escolha pelo Pará é a visita a amigos e parentes; parte deste público viaja motivado por esta razão, independente do local onde se encontra seu parente. Outra parcela, no entanto, indica o motivo da viagem como sendo visita a amigos e parentes quando na verdade sua principal motivação é conhecer novos destinos. Significa dizer que o turista escolhe um local para conhecer aproveitando a possibilidade de visitar amigos e parentes. Assim os outros fatores devem ter um peso maior do que o apresentado na tabela acima. Esses outros fatores estão relacionados com a atração que a natureza da Amazônia exerce e a atração que o conhecimento de novos destinos provoca. São fatores importantes para escolha do Pará a busca de culturas diferenciadas, a procura por praias marítimas e a possibilidade do descanso/lazer.
Entre outros motivos citados, encontram-se viagem para intercâmbio cultural, encontros religiosos, outros tipos de eventos, prática esportiva, qualidade da hospitalidade do povo paraense, clima quente da região e até mesmo preços mais baixos.
Quanto ao tipo de acompanhamento observado na demanda turística paraense, há um predomínio de turistas acompanhados ou em grupos, em função da pesquisa se concentrar no motivo lazer. Evidentemente o turismo de negócios, que não foi abrangido no levantamento, tem um número maior de turistas individuais.
A permanência média é de 9,43 dias. Evidentemente, se fosse computado o turismo de negócios esta permanência média tenderia a diminuir. De qualquer forma uma permanência com esta duração média pressupõe a possibilidade de roteiros turísticos com mais de um destino.
Meio de Hospedagem
% do Total
Hotel
54,1
Casa de Amigos / Parentes
41,4
Pousada
3,7
Outros
0,7
Total
100
Nota-se que existe uma elevada porcentagem de turistas que buscam casa de amigos e parentes para se hospedar no Pará. No entanto, esta porcentagem é bem inferior a outras destinações turísticas brasileiras, onde a procura pelos meios de hospedagem comerciais é sempre inferior a 30
Em relação ao gasto médio dos turistas, observa-se que o mesmo se mostra elevado em relação à média brasileira. Isto se deve, principalmente, pelo custo do transporte, que é encarecido pelas grandes distâncias a serem percorridas, tanto dos mercados emissores para o estado, quanto dentro do Pará. O gasto médio dos turistas no Pará é de R$1.412,89, não incluído aí o gasto com passagens aéreas. Considerando-se a permanência média indicada acima, o gasto médio diário é de R$150,00 por pessoa. A nível nacional este gasto está condizente com a média nacional para os turistas domésticos. Se comparado com o turismo internacional, este gasto médio está abaixo do observado na região. O gasto médio diário do turista internacional em Manaus, por exemplo, é de US$135,00, que corresponderia na época da pesquisa a cerca de R$250,00.
Os gastos dos turistas se distribuem por vários itens. Os itens mais indicados foram alimentação e passeios.
Tabela 58 – Itens de Gastos dos Turistas
Itens
%
Transporte Aéreo
66,1
Transporte Local
67,2
Hospedagem
48,0
Alimentação
80,3
Passeios
82,7
Compras
70,1
Diversões Noturnas
41,6
Outras
2,1
Fonte: Pesquisa THR
Nota: Respostas Múltiplas
Tabela 59 – Nº de Visitas ao Pará
Nº de Vezes
% do Total
1ª vez
53,6
2a vez
22,4
3a vez
11,2
4a vez
7,5
5a vez
2,4
+ de 5 vezes
2,9
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
O grande percentual de turistas visitando o Pará pela primeira vez deve-se ao fato de que se trata de uma destinação turística nova, desconhecida pela grande maioria dos brasileiros.
Tabela 60 – Forma de Organização da Viagem
Forma de Organização
% do Total
Por si mesmo
74,6
Agência de Viagens
25,4
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Observa-se que a grande maioria dos turistas, que visita o Estado do Pará, o faz sem auxílio das agências de viagens. Esta situação se deve inicialmente ao fato de que o turista brasileiro não tem o hábito de utilizar agências. Deve-se, também, considerar que não existem muitos pacotes formatados com produtos paraenses nas prateleiras das operadoras turísticas.
Esta situação faz com que o turista que chega ao Estado necessite de uma carga maior de informações, do que se ele viajasse através de um pacote turístico. A ausência destas informações pode fazer com que o turista deixe de visitar muitos atrativos locais.
Tabela 61 – Outros Destinos Visitados Pelos Turistas Estrangeiros do Pará
Principais Destinos
%
Manaus – AM
14,7
Fortaleza – CE
13,8
São Luís – MA
11,2
Salvador – BA
11,2
Rio de Janeiro – RJ
8,6
São Paulo – SP
7,8
Recife – PE
5,2
Porto Seguro – BA
4,3
Brasília – DF
4,3
Foz do Iguaçu – DF
4,3
Fonte: Pesquisa THR
Nota: Respostas Múltiplas
Os roteiros feitos pelos turistas estrangeiros que visitam Belém, na sua maioria, incluem Manaus e Fortaleza, o que reforça a tese do desenvolvimento de um corredor turístico entre Fortaleza e Belém. Outros destinos, também bastante citados, foram São Luís, Salvador, Rio de Janeiro e São Paulo. No caso de São Paulo há de se considerar que esta cidade exerce o papel de principal portão de entrada das linhas aéreas internacionais.
Os destinos indicados no item “outros” incluem duas cidades fora do Brasil (Buenos Aires e Caiena), e as cidades brasileiras de Parintins e Presidente Figueiredo no Amazonas, Sobral no Ceará, Macapá no Amapá, Belo Horizonte em Minas Gerais, Olinda em Pernambuco, Natal no Rio Grande do Norte, e a região do Pantanal, citada genericamente.
A grande maioria dos turistas entrevistados visitou exclusivamente o Município de Belém. Na tabela anterior o distrito de Mosqueiro, que pertence ao Município de Belém, foi tabulado separadamente, por se tratar de um produto diferenciado.
A pouca citação de visita a outros destinos, demonstra a carência de pacotes turísticos que ofereçam aos visitantes roteiros diversificados. Cabe repetir que as grandes distâncias a serem percorridas no Estado Pará dificultam um pouco estes roteiros, principalmente em termos de custos.
No entanto, a existência de apenas 13% dos turistas visitando a Ilha de Marajó, atrativo de inigualável qualidade, mostra que há uma carência de informações e de pacotes formatados em comercialização.
Tabela 62 – Atividades Realizadas no Pará
Atividades
%
Passeio na Cidade
34,7
Visita a Estação das Docas
26,3
Visita as Praias
25,4
Passeio Fluvial
9,4
Passeio Noturno
2,3
Outros
1,8
Fonte: Pesquisa THR Nota: Respostas Múltiplas
Conforme citado na questão anterior, verifica-se que as principais atividades desenvolvidas pelos turistas estão concentradas na área urbana de Belém. Apenas 9% dos turistas afirmaram ter feito passeio fluvial, que, em princípio, seria o principal diferencial do produto paraense. A existência de 25% de turistas indicando que sua atividade principal foi a visita às praias deriva do período da realização da pesquisa (mês de julho). Tradicionalmente este é o período de alta estação nas praias paraenses, pelo menor índice pluviométrico deste mês.
Outra observação refere-se à importância da Estação das Docas como atrativo de Belém. Trata-se de um equipamento recém-inaugurado e já se constitui em um dos principais atrativos da cidade.
Foi perguntado, também aos turistas, o que gostariam de ter realizado no Pará. O objetivo foi o de identificar elementos conhecidos pelos turistas, mas que por algum motivo não puderam ser consumidos em sua viagem. As principais indicações dos turistas são mostradas na tabela a seguir:
Tabela 63 – Principais Atividades que o Turista Gostaria de Ter Realizado no Pará
Itens
%
Conhecer a Ilha do Marajó
26,2
Visitar Praias
13,4
Visitar Museus e Igrejas
6,0
Conhecer Santarém
5,3
Conhecer Melhor o Pará
4,5
Fazer Passeio nos Rios
4,3
Fazer Trilhas Ecológicas
1,5
Praticar Pesca Esportiva
1,3
Outros
9,1
Nenhuma Indicação
28,5
Fonte: Pesquisa THR Nota: Respostas Múltiplas
O elevado índice de entrevistados sem nenhuma indicação demonstra que os mesmos não dispõem de informações sobre a totalidade do potencial turístico da região. Entre os que fizeram indicações, a liderança absoluta é de Marajó, evidenciando que este elemento é o grande diferencial do Estado do Pará. Nota-se que existe uma diferença entre ter a informação da existência do destino, como é o caso da Ilha do Marajó, e dispor de informações detalhadas, de como chegar, o que fazer, aonde ficar, quanto pagar, etc.
A principal dificuldade para os turistas realizarem esses elementos, indicados na tabela anterior, foi a alegação de falta de tempo.
Tabela 64 – Motivo da Não Realização das Atividades
Motivos
% do Total
Falta de Tempo
68,4
Falta de Programação
17,1
Distancias Muito Elevadas
3,5
Estabelecimento Não Estava Aberto
3,5
Falta de Informação
3,1
Falta de Dinheiro
3,1
Falta de Segurança
1,3
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Conforme se observa o item falta de tempo, acoplado a distâncias muito elevadas, significa mais de 70% das respostas dos entrevistados; significa dizer que o Pará possui dimensões muito grandes, e dificilmente poderá oferecer em um só pacote todas as alternativas de produtos que dispõe. Será necessário criar vários roteiros segmentados tanto regionalmente, quanto por tipo de produtos (por exemplo: pesca esportiva, trilhas ecológicas, praias, etc). O turista que visita o Pará tem maior necessidade de informações sobre os atrativos turísticos, do que em relação aos serviços turísticos.
Observa-se que o turista antes de viajar ao Pará buscou mais intensamente informações sobre os atrativos culturais e naturais do estado. Este é um indicador de que a promoção institucional do Estado do Pará é ainda muito incipiente.
Tabela 65 – Tipo de Informações Solicitadas sobre o Pará
Tipo de Informação
% do Total
Aspectos Culturais
38,2
Aspectos Naturais
33,4
Meios de Hospedagem
11,5
Meios de Transportes
11,3
Outras Informações
1,0
Nenhuma Informação
4,6
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
A busca da informação sobre o Pará é feita em vários veículos.
Tabela 66 – Locais de Procura de Informações sobre o Pará
Veículos
%
Agência de Viagem
22,9
Folhetos
13,3
Amigos
65,9
Jornais
8,5
Internet
23,7
Televisão
7,7
Revista
18,7
Guia
12,0
Outros
4,5
Fonte: Pesquisa THR Nota: Respostas Múltiplas
Observa-se que a principal fonte de informações dos turistas é “amigos e parentes”. Esta situação tanto pode apontar para a constatação que os outros meios de comunicação são insuficientes, quanto pode apontar para a qualidade do produto turístico paraense que faz com que o mesmo seja indicado aos amigos e parentes. O Pará poderá medir melhor a eficácia desta propaganda “boca a boca”.
As citações no item outros foram: livro, universidade, companhia aérea e PARATUR.
O turista do Pará mostra um elevado grau de aprovação do produto turístico local, conforme pode ser observado na tabela a seguir.
Os restaurantes se constituem em outro item com elevado grau de aprovação (91% de “bom” e de “muito bom”).
No outro extremo encontram-se a sinalização turística, a informação turística e a infra-estrutura urbana com respectivamente 10%, 11% e 12% de avaliações entre “muito ruim” e “ruim”.
Tabela 67 – Aspectos que mais Agradaram no Pará
Aspectos
% do Total
Aspectos Culturais
24,7
Aspectos Naturais
24,3
Hospitalidade
17,3
Estação das Docas
11,5
Aeroporto
11,5
Tudo
5,2
Comida Regional
3,8
Outros
1,7
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Esta avaliação coincide com os resultados relativos à questão formulada aos turistas quanto a identificação dos aspectos que mais lhe agradaram.
Nota-se que dois investimentos feitos recentemente pelo Governo receberam citação individualizada quanto ao agrado dos turistas.
Observa-se que o aspecto menos agradável aos turistas refere-se à questão da limpeza pública e ao saneamento.
Tabela 68 – Aspectos que menos Agradaram ao Turista em Belém (%)
Aspectos
% do Total
Limpeza/Saneamento
38,0
Infraestrutura
14,0
Segurança
12,0
Preservação do Patrimônio Cultural
10,0
Trânsito e Transporte Coletivo
8,0
Pobreza
4,0
Preços Altos
4,0
Outros
1,7
Total
100
Fonte: Pesquisa THR
Foi feita uma pergunta aberta aos turistas para que indicassem as principais reclamações quanto ao produto turístico paraense. As principais observações podem ser avaliadas na tabela a seguir.
Il Progetto Pesce Dimenticato Vuole cogliere L’obiettivo di Valorizzare Alcune Specie ittiche del mediterraneo, che per motivi commerciali non hanno mercato e che spesso vengono ributtati in mare
Il progetto è stato Pensato Redatto e relizzato da Salvatore Bulgarella su Ccommissione del Commissiario Europeo della pesca
Salvatore Bulgarella, Assessore Regionale Lo Monte
DISCIPLINARE MARCHIO DI QUALITÀ
Il settore dei prodotti della pesca e dell’acquicoltura, sono stati i questi ultimi anni investisti fortemente dal fenomeno della globalizzazione dei mercati, il quale ha imposto nuove regole, tra le quali quella di garantire i requisiti minimi di qualità internazionalmente riconosciuti. Quindi la valorizzazione dei prodotti attraverso la qualità riconoscibile, costituisce la chiave di volta per dare una concreta risposta alle nuove esigenze del mercato.
In generale, la qualità di un prodotto dipende da un insieme di caratteristiche che devono essere in grado di soddisfare le esigenze dei consumatori.
La qualità, quindi, diviene un concetto molto sfumato e spesso soggettivo, all’interno del quale rientrano diversi aspetti, che possono essere legati o al servizio associato al prodotto (igiene, imballaggio, trasporto, distribuzione) oppure al prodotto in quanto tale (specie, taglia, caratteristiche organolettiche e nutrizionali).
Allo stesso modo, con valorizzazione del prodotto può intendersi un termine generico costituito da diversi elementi (promozione, qualità di prodotto, qualità di processo, qualità di sistema aziendale), il cui scopo è di dare giuste e rassicuranti informazioni al consumatore sulla natura del prodotto.
Nell’intero processo produttivo assume, allora, notevole importanza il consumatore, che è il punto finale verso il quale far confluire le informazioni che accompagnano il singolo prodotto.
Tale passaggio diviene strategico in un concetto generale di marketing, poiché non sempre vi è una cultura sviluppata attorno ai prodotti della pesca e dell’acquicoltura, che permetta di avere il giusto tornaconto agli investimenti effettuati per valorizzare i prodotti. Una mancanza di conoscenze da parte dei consumatori potrebbe portare a vanificare gli sforzi e le energie di azioni a loro rivolte. Una buona campagna di informazione, in cui si evidenzino le qualità nutrizionali e i servizi presenti dietro un prodotto, è sicuramente una tappa importante per una corretta valorizzazione.
Partendo da tali considerazioni, la committente ha definito un progetto qualità della produzione ittica del territorio, sviluppandolo attraverso differenti direttive, tutte mirate a rendere riconoscibile e ad evidenziare le qualità organolettiche delle produzioni ittiche suddette.
Obiettivo del presente lavoro è quello di identificare delle percorrenze oggettive utili per istituire nel comprensorio un percorso di qualità, riconoscibile attraverso un disciplinare ad hoc.
Composizione chimica e valore alimentare dei prodotti ittici:
Il pesce costituisce una pregevole fonte di proteine animali che presentano alcune caratteristiche peculiari rispetto a quelle degli animali terrestri. Infatti, le proteine sarcoplasmatiche del pesce, che costituiscono il 20-22% della composizione totale, hanno una basso peso molecolare, sono più ricche di i amminoacidi e di arginina e sono pertanto nettamente basiche. Esse sono in genere più stabili delle proteine delle miofibrille, resistendo al freddo ed alla deidratazione.
La proteine del muscolo, di peso molecolare nettamente maggiore rispetto alle altre, sono piuttosto labili e vengono danneggiate durante la conservazione ed i vari trattamenti tecnologici. Le proteine insolubili del tessuto connettivo sono in quantità inferiore rispetto alle altri carni e da ciò deriva la morbidezza di tutte le parti del pesce.
Il costituente principale della carne del pesce rappresentato dall’acqua, che può variare da circa il 60% a circa 84%, cono una media del 74%. Il diverso contenuto di acqua dipende dalla specie e generalmente è inversamente proporzionale alla quantità di lipidi contenuti. Atro costituente che assume una rilevanza particolare è rappresentato dalle sostanze proteiche la cui percentuale può variare da un minimo del 15% ad una massimo del 27%, con una medi complessiva del 20%. Il contenuto di lipidi è molto variabile e varia in percentuale da un minimo del 1% ad un massimo del 27% in rapporto a diversi fattori ( specie, stato sessuale, habitat, alimentazione, stagione, etc.). L’influenza della stagione è un fattore importantissimo; ad esempio il contenuto in grassi nelle acciughe è maggiore in inverno mentre nelle sarde in estate.
Altro fattore importante è rappresentato dalla specie, infatti, i base al contenuto di lipidi si distinguono pesci “magri”, con un contenuto di grassi che va dall’1% al 3% ( come l’orata, la sogliola, il rombo, il palombo, la spigola, il merluzzo etc.), pesci “semigrassi” (come il dentice, il pescespada, il tonno, la triglia etc),
LA SALUBRITÀ DEI PRODOTTI DEL MARE È CONNATURATA ESSENZIALMENTE ALLA RICHEZZA DI :
I grassi omega-3
I grassi omega-3 possono essere infatti trasformati nel nostro organismo in sostanze che esercitano un’azione antiaggregante piastrinica o in un componente molto importante dei lipidi del cervello e che svolge un ruolo fondamentale nella trasmissione dell’impulso nervoso. Entrambe queste sostanze hanno potenzialità antitrombotiche molto elevate. Gli acidi grassi omega-3 riducono inoltre i livelli del colesterolo totale e migliorano la funzionalità cardiovascolare.
Gli effetti protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari, si manifestano già con l’assunzione di 100 grammi di pesce al giorno per un periodo di sei settimane.Ma se si consuma pesce con regolarità, tre o quattro volte a settimana, si fornisce al nostro organismo una quantità sufficiente di grassi omega-3 per esercitare l’azione preventiva nei confronti delle patologie cardiovascolari.
Gli omega-3 presenti nei prodotti della pesca derivano da un precursore, l’acido alfa linoleico contenuto nelle alghe e nel fitoplancton che i pesci assumono nutrendosi. Le alghe producono omega-3 per proteggersi dall’eccessivo freddo, una sorta di antigelo, quindi si trovano in concentrazioni maggiori nei pesci che vivono nelle acque fredde. Solitamente le temperature in cui vivono le alghe d’acqua dolce sono maggiori quindi non è necessaria un’elevata produzione di questi grassi ed è minore di conseguenza la concentrazione nei pesci d’acqua dolce come le trote. Generalmente è inferiore anche la concentrazione di questi grassi nei pesci d’allevamento, soprattutto in quelli allevati in vasca.
Le proteine del pesce
Il pesce è comunque un ottimo alimento per tutti non solo per il suo basso contenuto in colesterolo, ma perché contiene proteine di elevata qualità, in quanto ricche di aminoacidi essenziali (ad es. lisina, metionina, triptofano), e una carne caratterizzata da fibre muscolari corte molto adatta anche all’alimentazione dei soggetti convalescenti che richiedono cibi nutrienti, di agevole masticazione e di facile digeribilità.
I pesci vivono in un ambiente dove sono pressoché privi di gravità, di conseguenza i loro muscoli si sono sviluppati in un modo differente rispetto agli animali terrestri e la maggior parte presentano una colorazione bianca.Questo non accade in tutte le specie ittiche, per esempio i pesci spada o le balene, che essendo privati di ossigeno per lunghi periodi durante le immersioni e si muopvendosi continuamente, hanno muscoli scuri, perché presentano una concentrazione di mioglobina maggiore. Le fibre muscolari di tutti i pesci hanno un contenuto di tessuto connettivo e collagene minore rispetto a quelle degli animali terrestri, per questo hanno una carne più tenera, molto adatta all’alimentazione dei bambini e degli anziani.
I sali minerali contenuti nel pesce
Il pesce può essere una validissima alternativa alla carne anche per il contenuto in ferro oltre che naturalmente per le proteine. A parità di peso una fettina di costa di manzo contiene meno della metà di ferro rispetto alla carne delle alici, uno dei pesci tra l’altro più economici sul mercato, costando circa un terzo rispetto a una bistecca. Il pesce infine è anche “più leggero” rispetto alla carne, perché a parità di peso contiene meno grassi.
Il pescato costituisce un’ottima fonte di altre sostanze minerali, soprattutto gli esemplari di piccole dimensioni che si mangiano interi. Forniscono un buon apporto di calcio, fosforo (fondamentali durante la crescita), rame e zinco (importanti nella prevenzione dell’infertilità), magnesio (oltre ad essere costituente di molte molecole fondamentali, previene anche le cefalee) e il sodio. Il contenuto di iodio (sostanza che previene il gozzo) e di selenio (svolge un’attività antiossidante) varia a seconda delle specie, ma in genere 150 grammi di forniscono questi due minerali in quantità sufficienti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di un adulto. I crostacei e i molluschi sono molto ricchi di sodio e hanno un rapporto calcio/fosforo molto equilibrato.
Le vitamine contenute nel pesce
Il contenuto vitaminico è consistente per le vitamine B1, B2, B12 e PP, ma il pesce è importante e quasi esclusivo vettore di vitamine A e D presenti come tali nel fegato (olio di fegato di merluzzo) e non nella forma di provitamine come negli altri alimenti.
Indice di Massima
Introduzione;
La valutazione della qualità;
Composizione chimica e valore alimentare dei prodotti ittici;
Microrganismi nei prodotti ittici;
Analisi situazionale dell’area di riferimento;
Lo sforzo di pesca nell’area del Comprensorio;
Le specie bersagli oggetto di analisi;
Direttive di qualità per la commercializzazione dei prodotti ittici
Generalità
Imballaggi e contenitori
Direttive di qualità per la commercializzazione dei prodotti ittici di qualità provenienti dal Golfo di Patti;
Prodotto fresco
Manipolazione dei prodotti della pesca negli stabilimenti a terra
Prodotto decongelato
Modalità per la lavorazione e trasformazione del prodotto ittico
Congelazione
Surgelazione
Salagione
Affumicatura
Glassatura
Prodotti ittici congelati o surgelati
Prodotti ittici congelati o surgelati
I metodi di confezionamento più idonei alle produzioni ittiche del Comprensorio di Patti
Sviluppato Per il Governo Mauritano dal Dott. Salvatore Bulgarella
1. Situazionale La Repubblica Islamica di Mauritania collocata al sud del Sahara e a nord del Senegal detiene un rilevante patrimonio ittico individuato fra le sue coste marittime che si estendono per + di 720 km sull’atlantico
In questo sterminato luogo di risorse ittiche hanno pescato negli ultimi 20 anni quasi tutte le maggiori marinerie del mondo; Giapponesi, Coreani, Russi ed Europei, utilizzando accordi di pesca bilaterali; l’UE, quale istituzione, è presente in maniera più strutturale definendo con la Repubblica di Mauritania degli accordi di area per uno sfruttamento “ragionato” delle risorse del paese da parte delle marinerie degli stati membri
Il comparto della pesca si suddivide in due grandi segmenti: la pesca industriale e la pesca artigianale e costiera
1) La pesca industriale
La pesca Industriale concentra quasi il 90% (circa 150.000 ton di catture x anno) ripartite fra pesca di fondo (cefalopodi, crostacei, altri pesci) e pesca pelagica (sardinella, mackerel, etc) La flotta industriale è composta principalmente da barche pelagiche (trawler e super trawler), long line e strascico di fondo quasi tutte di nazionalità straniera; La flotta industriale demersiale è costituita quasi esclusivamente da barche dedicate alla pesca dei cefalopodi e principalmente al polpo ed ai crostacei.
2) La pesca artigianale
La flotta di pesca cosiddetta artigianale è costituita quasi del tutto da battelli nazionali (comprese piroghe tradizionali a vela) o di paesi confinanti (Senegal) che pescano nelle acque della Repubblica con speciali licenze. Questo comparto benché attualmente considerato “ secondario” o di sostentamento per le comunità costiere, possiede invece un rilevantissimo potenziale (qualora ben valorizzato), in quanto le specie catturate proprio da queste imbarcazioni costiere appartengono per buona parte alle specie di pregio fortemente richieste dalla domanda internazionale.
3) Infrastrutture a terra
I principali porti di sbarco del pescato sono Nouakchott et Nouadhibou. Bisogna dire tuttavia che solo il prodotto della pesca artigianale sbarca in Mauritania, mentre quasi la totalità del pescato industriale va direttamente sui mercati di sbocco internazionali.
Nouakchott concentra il commercio del fresco mentre Nouadibhou è il principale porto del commercio del congelato
4) La trasformazione
Malgrado gli sforzi effettuati dagli organi della repubblica, nell’incentivare la trasformazione del pesce, non esiste un vero è proprio comparto industriale; la trasformazione o meglio il condizionamento a freddo è fatto da alcune aziende più o meno efficienti che lavorano stagionalmente con standard ridotti al 30% del potenziale.
Raw fish on market counter
5) Il mercato
Il mercato interno della Repubblica assorbe una quantità di pescato relativamente piccola.
Cosi quasi la totalità del pescato è destinato alla esportazione di cui circa il 95% del pesce pelagico industriale esportato “direttamente” dagli armatori internazionali.
Per il rimanente pescato, i paesi di sbocco più interessanti sono l’Asia ( Giappone) e Spagna, tramite i magazzini commerciali di Las Palmas.
Pochissima è la quantità trasformata in farina di pesce.
Una azienda di stato – IMROP – ha, l’esclusiva della commercializzazione del pesce sbarcato ed opera sui mercati internazionali quasi in regime di monopolio, applicando una royalty sul venduto
2. Ipotesi relativa ad una impresa di pesca in Mauritania
Le considerazioni sintetiche di cui sopra circoscrivono lo scenario dove il “Licencee” intende sviluppare una nuova impresa di pesca che, per quanto intuibile dalle note in ns possesso (fact sheet), sembra volere operare prioritariamente e/o quasi esclusivamente nella attività di pesca e trasformazione dei piccoli pelagici.
Bisogna dire che questo segmento della filiera ittica detiene alcune specificità che ci sembra utile sottolineare prima di tracciare le possibili percorrenze della nuova impresa.
Il progetto completo, potete richiederlo a Dott . Salvatore Bulgarella
Tecnologie e tecniche innovative di processo prodotti ittici
Incarico per la stesura di un progetto di massima relativo all’indagine a livello internazionale per l’individuazione di tecnologie e tecniche innovative relative ai prodotti ittici
L’innovazione tecnologica diviene una priorità non più rinviabile per le aziende ittiche e per le imprese che si occupano di trasformazione e lavorazione dei prodotti ittici. Con l’emergenza sanitaria i consumatori sono divenuti sempre più esigenti e garantire un prodotto di qualità è essenziale per potersi differenziare dalla concorrenza dei mercati internazionale. Continue reading ITTICI INNOVAZIONE→
Il regno di Tonga, situato nell’emisfero australe (Micronesia), è posizionato nell’area prospiciente le grandi direttrici del turismo internazionale d’Elite (Fiji, Samoa, Cook, Polinesia Francese, Isole Società, Hawai); ha un estensione territoriale di circa 800.000 Kmq, di cui 700.000, di acque territoriali ricchissime di pesce.
L’arcipelago, fra i più estesi del pacifico, è composto da 170 isole fra grandi ( Apai, Vavau, Tongatapu), medie (Niua, ecc) ed altre ancore piccole ed atolli di natura vulcanica e sedimentazione corallina.
La popolazione 100.000 abitanti circa di provenienza asiatica (popoli del mare) è concentrata prevalentemente a Tongatapu nella capitale Nuku Alofa. Una popolazione antichissima, colonizzatrice delle aree del Sud Pacifico con indole originaria guerriera, che si caratterizza per una composta grande dignità che lascia intravedere nelle relazioni interpersonali e nei rapporti con il potere istituzionale.
Relazioni Internazionali
Il Regno di Tonga intrattiene rapporti commerciali e di amicizia con la GB (di pari dignità); relativamente antica è la cooperazione con la Francia, nel settore agricolo e la ricerca e con tutte gli altri arcipelaghi dell’area polinesiana. Recentemente, anche per via degli accordi sullo sfruttamento della curvatura terrestre, si sono sviluppati i rapporti di relazione con La R. P. Cinese, che ha posizionato diversi satelliti di comunicazione proprio sull’arcipelago. La stessa, per sottolineare l’alto livello dei rapporti, ha aperto a Tonga uno stabilimento consolare ed una ambasciata sul litorale della capitale Nuku Alofa.
Naturalmente i rapporti più intensi (non solo per la vicinanza), Tonga li intrattiene con la NZ che, per il fatto di rappresentare il “ Continente più vicino” ormai da lungo tempo si pone come partner credibile e a volte quasi indispensabile nella cura delle relazioni esterne del regno.
Impatto Sociale
Il regno di Tonga è fra le monarchie più antiche al mondo; retta dalla famiglia Taufa, e dalle famiglie Nobiliari che dai tempi più antichi hanno governato in regime di Monarchia il Paese.
Il sistema sembra funzionare molto bene. Il paese vive in assoluta assenza di tensioni sociali e benché non “ricco” gode di un generale concreto benessere e di una naturale dignità.
Tale status si sottolinea nella evidente serenità ( non rassegnazione) con la quale, anche le popolazioni meno abbienti, conducono la loro quotidianità e la partecipazione all’attività sociale.
Il governo composto da 30 nobili di nomina regia, amministra l’arcipelago con regole molto ferme legate alla tradizione, mostrandosi pur tuttavia estremamente sensibile e flessibile alle esigenze conseguenti, l’innovazione tecnologia, la sanità, l’assistenza sociale etc. Tale atteggiamento di generale saggezza mostrata dai governanti ha procurato nel tempo un visibile benessere nella popolazione residente, in assenza degli eccessi del consumerismo occidentale.
L’economia si regge sull’agricoltura, pesca, turismo, aiuti internazionali e rimesse degli emigranti.
Il governo supporta la crescita economica in maniera estremamente pragmatica: per esempio nell’agricoltura fornendo i mezzi della produzione e altri aiuti per favorire l’export dei trasformati.
La popolazione si rappresenta con un indice di alfabetizzazione rilevante, e il monarca provvede all’istruzione, anche all’estero, degli studenti più meritevoli.
La lingua ufficiale è l’Inglese + il tongano parlato dai residenti più anziani.
La religione professata si muove quasi totalmente nell’area cattolica con una partecipazione praticamente totale. Tenuto conto che la domenica è per legge dedicata all’esercizio dell’attività religiosa.
Il clima è mite temperato , ventilato con una media di 25° tutto l’anno e punte di 29 ° nel periodo estivo Dicembre – Marzo.
Gli uffici sono aperti dalle 9,30 alle 15,30 da lunedì a Verdi (il Venerdì la chiusura è anticipata)
Collegamenti e Logistica.
Tongatapu, isola maggiore, è collegata con il Nord America, la Micronesia e l’Est asiatico attraverso vettori internazionali ( Air Nz, Delta A. Lines, Quantas, Polinesian Air Lines etc) con voli giornalieri e settimanali.
Esiste una società aerea locale Royal Air Tonga che oltre ai collegamenti Internazionali, collega con macchine di secondo livello le isole minori fornite di piste in terra.
I collegamenti marittimi sono prevalentemente con la NZ attraverso porta containers (frequenza bisettimanali) e all’interno attraverso natanti commerciali adeguati.
Opportunità dell’investimento
Lo scenario qui sopra rappresentato sinteticamente, insieme al potenziale delle risorse che costituiscono il ricchissimo paniere che insiste nel regno, si rappresentano di rilevante interesse per la nostra compagine. Le relazioni amicali e di partnerariato, innescatesi nel tempo fra il nostro gruppo ed il governo Tongano hanno reso possibile intraprendere un percorso di avvicinamento che dopo una attenta analisi ricognitiva del paese in essere, ci ha permesso di predisporre le ipotesi di lavoro che costituiscono il presente piano di fattibilità
L’ipotesi si rappresenta concretamente cantierabile nel breve, anche tenuto conto che nel 1999 la dirigenza Tongana, autonomamente, proprio con l’obbiettivo di valorizzare le risorse del paese, ha costituito uno strumento operativo ad Hoc e cioè una società (Invincibile Corp.) strutturata come un contenitore – cassaforte delle risorse del paese.
Con tale strumento, in linea con le garanzie del diritto internazionale, i dirigenti Tongani si sono mossi per la individuazione di partners “esterni”, dotati di sufficiente competenza nella organizzazione di mezzi adeguati e di un progetto di sviluppo efficace per la valorizzazione delle opportunità del paese.
Il succedersi degli incontri e delle riunione operative con il nostro gruppo, ha permesso di verificare non solo la piena rispondenza del nostro Gruppo alle esigenze della compagine Tongana consentito, ma anche la coincidenza di interessi delle parti, fattore indispensabile per la nascita di una intrapresa economica di tale portata.
Strumenti Societari
Lo strumento societario individuato fra le parti confacente ai comuni interessi è l’istituto della Joint Venture Internazionale.
Tale forma societaria oltre a garantire le parti consente una elevata flessibilità gestionale anche nel medio periodo per attività e aree non prevedibili al presente.
Per il conseguimento degli obbiettivi definito fra le parti, l’apporto delle Parti costituenti la Joint Venture è il seguente
Apporto Tongano ( attraverso Invincibile Corp.)
ApportoFiliera Pesca
Compagnia di pesca, iscritta nel regno di Tonga, Nukù, Alofa, di proprietà della famiglia reale. Direttori : Hon Ma’atu figlio del Re di Tonga Principe ereditario),
Ogni genere di licenza per la pesca nelle acque territoriali Tongane, senza limiti per ogni tipo di specie, per quanto riguarda il Regno di Tonga,
Licenze, di pesca a Fiji, Samoa e Niua in quota secondo il diritto Internazionale,
25 anni di esenzione tasse e per i successivi 10 tassazione al 5% del profitto.
Esenzione tassazione su costo del lavoro,
Uso libero del porto di Nuku Alofa,
Area demaniali nelle Isole Apai e Vavau,
Abbattimento del costo del carburante, ( al costo di acquisto),
Supporto aereo di cargo Royal Tonga Airlines (di proprietà del Principe),
Terreni demaniali ed aree edificabili per le strutture d’impresa gratuiti, security ed altri generi di facility;
utilizzo a titolo gratuito di aree logistiche e magazzini per la lavorazione ed esportazione del pesce.
Tale apporto oggettivamente rilevante si rappresenta preziosissimo per quanto riguarda le quote di prelievo assegnate e per avviare a subito l’esercizio della pesca in regime di rilevante vantaggio competitivo
Infatti mentre conseguentemente alla espoliazione delle risorse le “quote di pescato” per nazione, vengono di anno in anno drasticamente ridotte e si ricorre a procedure artificiali di ripopolamento (fermo biologico, ecc) per la salvaguardia degli Stock, le acque territoriali Tongane si rappresentano praticamente vergini e come vedremo in dettaglio nel proseguo della presente relazione ricche di specie pregiate.
Si precisa che la quota di prelievo attualmente assegnata dagli organismi internazionali al Regno di Tonga è di 40.000 Tons MT. per ciascuna specie.
La valorizzazione di tale apporto per la filiera ittica è ingentissimo e certamente superiore solo per gli apporti materiali a lire 1000 Mld. Attraverso un calcolo elementare, queste hanno un valore attuale di 800 Mld di lire, prendendo in considerazione solo gli stock relativi a 4 specie:Pesce Spada, Cefalopodi, e Dentici, valorizzate ad un prezzo di vendita Raw di 5000 x chilogrammo.
Apporto Filiera Agricola
800 ettari di terreno dislocate fra Tongatapu, Vavau ed Apai di altissimo pregio.
Utilizzo del centro sperimentale agricolo e forestale
Concessioni in stato di monopolio per la coltivazione delle specie agricole pregiate
( Kava, Nonu Vacilla, Alhoa Vera)
Diritto di opzione sulle produzioni coltivate privatamente nell’area per le specie di cui sopra
Apporto Filiera Turistica
Acquisizione diretta di ogni licenza turistica
Concessione a titolo gratuito ventennale di aree e siti turistici allocati nelle isole del regno
Licenze per la istituzione di Casino
Strutture alberghiere dello stato in concessione ( Date Line)
Concessione di linee di navigazione Interne
Concessione di scali turistici e commerciali
Concessione di sfruttamento di linee turistiche internazionali aeree e di navigazione
Duplicazione a Samoa di quanto sopra **
Altro
Coltivazione primizie ortaggi con contratti di vendita su Grande Distribuzione Neozelandese ed Australiana Turners end Growner.
Sperimentazione Peanuts e successiva coltivazione con contratto di vendita su Compagnia Italiana di trasformazione Exica.
Per quanto sopra diritto di duplicazione del progetto a Samoa.
Apporto Global Food & Services
Know How
Tecnologia
Logistica
Gestione
Marketing
Risorse economiche adeguate a sostenere lo sviluppo delle singole filiere secondo i progetti di fattibilità di cui nei paragrafi che seguono
A fronte degli apporti di cui sopra, la J. V. di gestione che denomineremo da adesso TRIDENT ( Tonga Royal Development)
Sarà formata da:
Invincible e da GFS (GLOBAL FOOD & Services) rappresentate dalle seguenti quote societarie
Invincibile Corp. 40%
GFS 60%
Il CDA della J. V. sarà così costituito da 7 consiglieri
MAATU K. ( principe ereditario del Regno di Tonga)
ULLA G. ( Principessa Di Samoa) Consigliere di Amministrazione
KOLOLIANA N. Consigliere di Amministrazione (con deleghe direzionali)
La Nuova compagine sociale TRIDENT svolgerà l’attività imprenditoriale nell’area
TONGA SAMOA FIJJ per il perseguimento dei seguenti obbiettivi :
Lo sviluppo a breve e medio termine delle risorse Pesca,
Lo sviluppo delle risorse Agricoltura
Lo sviluppo delle risorse Turismo e Amusement
Strategie e Percorrenze
Il perseguimento degli obbiettivi di cui sopra, implica un rilevante sforzo organizzativo e un ingente impegno di risorse umane e finanziario che sarà a carico di GSD.
Le percorrenze operative sono strategicamente condizionate dalle risorse finanziarie che i partners europei sono in grado di veicolare sul progetto in questione.
La strategia che consideriamo ottimale per l’approccio ad uno scenario siffatto è certamente quella mirata al presidio globale, già in fase di avviamento, delle filiere in questione.
Questa percorrenza oltre a dare immediata visibilità all’iniziativa in ambito internazionale consente di fruire di sinergie notevolissime innescate dalla dinamica interna delle 3 filiere.
Tale ipotesi che certamente richiede mezzi finanziari rilevanti, immediatamente disponibili nel breve (cosi come rappresentate nel prospetto B allegato) non appare al momento praticabile con le sole risorse GFS; indispensabile si rappresenta pertanto l’esigenza di accedere al capital venture internazionali e/o a risorse istituzionali da canalizzare in Trident per consentire l’esecuzione dell’iniziativa “ adeguata” riguardo:
Lo scenario complessivo delle opportunità
La tempistica
L’ottimizzazione delle sinergie
In tale direzione si sta muovendo la dirigenza GFS promuovendo l’iniziativa verso M. Bank. nazionali ed internazionali ed anche verso le fonti istituzionale comunitaria.
Nelle more è stata formulata una strategia di approccio alternativa (Minima) che sarà utilizzata dalla compagine, fino a quanto non saranno disponibili le risorse richieste come sopra. In concreto l’approccio alternativo si configura in una strategia di “nicchia” mirata ancor più che armonizzare l’insieme delle risorse, a sviluppare una percorrenza capaci di generare nel brevissimo flussi di ricavi rilevanti da produzioni e vendite “SPOT”.
I ricavi così realizzati saranno interamente reinvestiti nel sistema con interventi modulari e moltiplicatori fino a quanto (nel medio sarà possibile) accumulare risorse da dedicare in progressione alle altre filiere.
Una strategia estremamente “disinvolta” dalle configurazioni di antica memoria coloniale non completamente condivisa dalla controparte Tongana che con LA J.V. intende contribuire a creare anche un volano concreto di valorizzazione dell’arcipelago
Premesse Situazionali
Qui di seguito si riportano le percorrenze strategiche ed operative adeguate a presidiare in maniera efficace le attività imprenditoriali che la nostra compagine intende intraprendere in area Tongana
Analisi Situazionale delle Risorse
Al fine di definire l’approccio operativo all’area GFS ha inviato un gruppo di propri manager specialisti nelle singole aree ( pesca, Agricoltura, Turismo) di cui qui di seguito le valutazioni quanti qualitative dell’area.
Risorsa Principale PESCA
Rappresenta la risorsa più immediatamente sfruttabile perché già Invincible su questa area localizzata 15°e 24 sud, longitudine 173° e 177° Ovest. ha avviato un rilevante engineering finanziario, normativo e funzionale.
L’intento è quello di sfruttare le risorse esistenti nelle acque territoriali attraverso differenti mestieri di pesca e valorizzando la materia prima ed i semilavorati provenienti dall’attività di pesca attraverso azioni di processo e di trading razionali ed innovative
A questa azione, si affiancherà un’azione di formazione della manodopera e i quadri intermedi per disporre e valorizzare le risorse umane locali (il cui costo è relativamente basso) ed introdurle funzionalmente al sistema
In questa incredibile vastità di mare, operano soltanto tre compagnie regolari di pesca, Seastar e Alatini Lady Rose, scarsamente dotate di mezzi e personale; operanti con poca continuità di turnazione. Il limitato esercizio della cattura, anche nel passato, è conseguente alla volontà del Sovrano di non disperdere questo patrimonio attraverso una ragnatela di concessioni scarsamente controllabili dallo stato.
Le loro licenze, risultano limitate per quota di raccolta e per genere di specie, essendo l’intero piano di sviluppo della risorsa ittica sotto forte controllo governativo.
Si aggiungono una decina di altre licenze di pesca, fortemente ridotte nella quote ed appartenenti a piccoli pescatori locali.
Il quadro che ne deriva è quello di un’area di pesca grande quasi quanto il mediterraneo. Un potenzialità enorme, mai sfruttato, ricco di specie pregiatissime canalizzabili sui mercati Europei USA ed Asiatici.
Caratteristiche fisiche dell’area di cattura
Tutto l’arcipelago è caratterizzato dal “Trench di Tonga”. Una fossa oceanica, seconda per profondità solamente alla fossa delle Marianne, che si insinua nelle acque territoriali tongane in senso longitudinale, che produce qualsiasi genere di pesce in quantità rilevantissime conseguentemente al “volano di coltura” generato dalla dinamica delle correnti superficiali e di profondità.
Il rimescolio così generato produce una enorme mangianza (zoo – fito – plancton) determinante per innescare la catena alimentare in mare.
L’arcipelago è peculiare tuttavia anche per la varietà dei sistemi di pesca applicabili.
A differenza delle aree oceaniche, la continuità fisica delle isole, che disegnano l’area, genera bacini autonomi, con batimetriche accessibili ai sistemi di pesca mediterranei
(strascico) evidenziati da “banchi” continui che variano in lenta progressione da 50 a 500 metri.
Le referenze di cattura massiva presenti nell’area sono :
Pelagici
Tonno (Bigeye, Yellowfin, Albacore) Pesce Spada ( tutte le specie) Shark,
Bottom Fish
Reef fish, Red Snapper, Alfonsino, Mahi Mahi, Moon Fish
Attrezzi di pesca attualmente presenti nell’arcipelago
L’attività della pesca è svolta da sempre nell’area con i mestieri selettivi del Longline
(Palancaro). Anche le imprese attualmente presenti utilizzano esclusivamente tale sistema.
Tale metodo che si confà perfettamente alla pesca oceanica dei grandi pelagici consente, nel caso in questione, di operare con bordate settimanali nelle acque più prossime all’isola maggiore (Tongatapu) su distanze di 40/80 miglia marine. In tal modo le piccole aziende di pesca operanti riescono, con imbarcazioni anche di piccolo tonnellaggio e con armamento medio scadente a conseguire catture di 10/15 ton per bordata. Un risultato economico rilevante, tenuto conto delle risorse impiegate, del basso corso del personale, della prossimità dei banchi di pesca alla logistica che può offrire Tongatapu a supporto della commercializzazione ( aeroporto internazionale, ecc.)
Valore economico del pescato
Anche se le tecniche di pesca impiegate dagli operatori locali non consentono di mirare in maniera peculiare ai target di cattura ottimali, l’osservazione degli sbarchi operata in loco ha consentito di costruire la presente griglia riferita per comodità di lettura agli standard seguenti.
Natante 80/ 100 Tons
Lunghezza Metri 30/35
Motorizzazione 400/550 Cv
Equipaggio 10/12 membri
Attrezzo Longline Nylon 2000 ami
Esche Arrows squid 250 gr. ( scarsa qualità)
Attrezzature condizionamento Refrigerazione
Catture medie riferite ad una Bordata di gg. 7 : 10/15 (tonnellate lorde)
Viene Venduto sui mercati Neozelandesi e Giapponesi per tramite di Brokers.
Le carenze in fase di cattura sommate a quelle del condizionamento a terra (in assenza di strutture adeguate) non consentono agli operatori di spuntare i primi prezzi di mercato, che per tali referenze si attestano a medie per anno attorno a 40.000 x chilogrammo al netto dei costi di trasporto. Il prezzo medio spuntato ( osservato si attesta pertanto attorno a 15/ 20 mila lire.
Tonno Seconda
Viene venduto sui mercati locali direttamente dagli armatori e per tramite dei brokers sui mercati “polinesiani” ad un valore medio di 5 mila lire x chilo.
Bottom Fish
Viene venduto sui mercati locali direttamente dagli armatori e per tramite dei brokers sui mercati “polinesiani” ad un valore medio di 5 mila lire per chilogrammo
A tale prezzo viene venduto anche L’alfonsino ed il Dorado (Mahi Mahi) che invece sui mercati Usa spuntano valori superiori alle 18 mila lire x chilo.
Per gli stessi motivi anche il Red Snapper, con cui si fanno praticamente tutti i filetti di cui è affamata la Gdo mondiale, è venduto a prezzi attorno a 6 mila lire x chilo.
Quando nel 1988 la regione Sicilia mi ha incaricato di predisporre un progetto di promozione relativo alla filiera delMarmo Sicilia. Ho sviluppato l’iniziativa fondandola su 3 percorrenze principali
1)Una promozione Locale di medio periodo Attraverso la Biennale Internazionale di Scultura 2)La Creazione di un Consorzio Export. 3)L’avvio di incontri commerciali con i maggiori Dealer Internazionali del settore con Base A Custonaci.
L’intera manifestazione durata 8 giorni sì è conlusa con il citato “Il convegno Internazionale Perlato Di SIcilia”. Il Progetto si è sviluppato grazie alla Sponsorizzazione della Presidenza Regione Sicilia, Associazione Industriale Trapani, Comune Custonaci, Provincia Regionale Trapani.
La Biennale Di scultura, è stato un impegno complesso durato una settimana. che si è potuta realizzare grazie al supporto della Accademia di Belle Arti di Brera che ha reso disponibile al progetto Otto Artisti Scultori laureandi della medesima. Realizzando Un momento di incontro tra gli scultori e la cittadinanza, proprio come avveniva nel rinascimento.
Gli artisti con il proprio spazio di lavoro per le strade della cittadina si sono cimentati in una bellissima competizione a tema libero, con la partecipazione dei locali, ma che ha attirato nel contempo, masse di turisti del circondario. Makari, Trapani, San Vito lo Capo.
Gli imprenditori locali hanno fornito la materia prima, Blocchi di Perlato su richiesta degli artisti, e Opere sono state donate al Medesimo Comune di Custonaci.
Uno dei primi esempi in Sicilia di Arte In piazza, Un vero peccato che gli amministratori successivi non abbiano saputo continuare la Manifestazione in progressione negli anni.
Simposio Internazionale Perlato Di Sicilia
Apertura Lavori
Giuseppe Morfino
Sindaco Comune Custonaci
Vito Buccellato
Assessore All’industria Comune Custonaci
RELATORI Ing Giuseppe Terranova Direttore Ispettorato Tecnico Corpo Regionale delle Miniere Della Regione Sicilia Arch. Ugo Macri Ordinario di Teconologia dei Materiali Presso Iniversità Sapienza di Roma Dott. Armando Fabretti Esperto MArketing Strategico
Moderatore Prof. Carlo Sorci Ordinario Economia aziendale Università di Palermo
Interventi
On Massimo Grillo Deputato ARS
Luisa Santifaller Dealer Marmo Graniti Germania
Felice Chirò Presidente Italiano Assomarmi
Dott. Giacomo Catania Presidente C.C.I.A.A. Trapani
1. Destination marketing is now acknowledged as a pillar of the future growth and sustainability of tourismdestinations in an increasingly globalised and competitive market for tourists (UNWTO,2011).