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Guggenheim Museum N. York

Il Solomon R. Guggenheim Museum è un museo di arte moderna e contemporanea, fondato nel 1937, con sede al numero 1071 della Quinta Strada, a New York, negli Stati Uniti d’America. La sua sede attuale è un’opera di Frank Lloyd Wright del 1943, tra le più importanti architetture del XX secolo.

Video Moma NOVEMBRE OTTOBRE 2022

GUGENNHEIM MUSEUM NEW YORK

Fotografiska Museum

Berlusconi 2010

Visita dell’ambasciatore Americano, durante convalescenza, Iran, Sakozy, Eni

1. C) Sommario: L’Ambasciatore ha visitato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in convalescenza nella sua tenuta lombarda per un pranzo privato il 30 dicembre. Accompagnato da Gianni Letta, Berlusconi è stato espansivo sulle relazioni italo-statunitensi e Letta ha promesso un’azione contro il roping nelle operazioni dell’ENI in Iran e spingendo avanti sui megaporti.

— 4. C) Durante i pranzi di discussione, Berlusconi ha affermato apertamente di apprezzare le relazioni dell’Italia con gli Stati Uniti e che il suo governo era pronto ad aiutarci, qualunque fosse la questione. Sull’Afghanistan, le questioni di base e altri problemi difficili, l’Italia si è impegnata ad aiutare gli Stati Uniti a trovare la giusta soluzione. Ha osservato di sperare che l’aumento italiano in Afghanistan possa aiutare il presidente Obama e affrontare la situazione sul campo. Berlusconi sui leader europei –

5. C) Berlusconi ha valutato che Sarkozy’ La stella del presidente francese stava chiaramente calando negli ambienti europei e che il presidente francese non aveva la stessa influenza che aveva un anno fa. Meno convinto Letta, che ha fatto notare all’Ambasciatore che sia Berlusconi che Sarkozy erano “pezzi grossi che puntavano gli stessi obbiettivi”. Berlusconi ha raccontato di aver svolto un ruolo determinante in primavera nel persuadere un riluttante Erdogan ad accettare il primo ministro danese Rasmussen come nuovo segretario generale della NATO, superando la profonda irritazione del presidente turco nei confronti di Rasmussen per non aver messo a tacere le stazioni radio in lingua curda nonostante le numerose richieste.

Sulla Russia, Berlusconi ha ritenuto che Putin e Medvedev andassero d’accordo, si rispettassero a vicenda e avessero un rapporto efficace.

6. C) Sull’Iran, Berlusconi si è detto sconvolto dalla repressione iraniana. Ha offerto le capacità dei servizi segreti italiani e ha assicurato la piena condivisione delle informazioni raccolte sulle dinamiche interne a Teheran. Letta, quale autorità di vigilanza sui servizi segreti italiani, ha assicurato all’Ambasciatore il proseguimento della nostra già ottima cooperazione bilaterale ROMA 00000001 002.2 DI 003 in materia. Letta ha anche promesso che parlerà con l’amministratore delegato dell’ENI, Scaroni, delle operazioni in corso del gigante energetico in Iran e, se possibile, lo convincerà a sospendere le attività. Megaports – GOI per determinare POC —

C) Berlusconi ha identificato senza mezzi termini la magistratura – La magistratura ei tribunali italiani – come il “problema più grande” dell’Italia e ha detto all’Ambasciatore di essere pronto a stringere un’alleanza con l’opposizione di centro sinistra per attuare la riforma giudiziaria. Ha notato che un sistema legale in cui i problemi non sono mai stati risolti in modo definitivo – dove si può essere assolti da un reato e tuttavia il caso è resuscitato in seguito – ha fiaccato l’Italia’ s sistema politico ed economico.

C) In risposta alle domande dell’Ambasciatore a Al Presidente del Consiglio sul ruolo di internet, Berlusconi ha ribattuto “è importante per la libertà”. I nuovi media – in particolare Facebook, che è stato determinante nell’ultimo mese nell’organizzazione di un “No Berlusconi Day” nazionale e, cosa più controversa, nel continuare a ospitare le pagine “Kill Berlusconi” – hanno irritato il governo italiano, ma il Primo Ministro ha dichiarato di sentire il l’evoluzione dei media è stata fondamentale sia per il futuro che per la conservazione della libertà. Ma ha ritenuto che fossero necessari controlli più sintonizzati per impedire l’uso più estremo dei nuovi punti vendita. La Berlusconi Leadership Academy

THORNE

Shoah

Cos’è la Shoah. La storia dell’Olocausto nazista attraverso le date, i numeri

Shoah, tutte le tappe

1933: l’ascesa di Hitler

Gennaio: “pieni poteri a Adolf Hitler”, divenuto cancelliere della Germania.

Il 27 febbraio 1933 il Reichstag – il palazzo del Parlamento – è distrutto da un incendio, appena un mese dopo la presa di potere da parte di Hitler. I suoi primi atti, interdizione dei partiti, limitazione delle libertà individuali e d’opinione, le prime leggi repressive contro gli avversari del nazionalsocialismo.

1935: le leggi di Norimberga

Le “leggi di Norimberga” (Leggi a “protezione della razza tedesca”: eredità, cittadinanza; sangue tedesco e onore tedesco) privano gli ebrei della cittadinanza tedesca.

1936: inizia l’odio

Compaiono in Germania i primi cartelli per le strade davanti ai locali pubblici: “ebrei non graditi”.

GiugnoHeinrich Himmler è nominato Reichfuehrer delle SS e capo della polizia.

1938: la notte dei cristalli

Luglio: schedatura e documento di riconoscimento per tutti gli ebrei sul suolo germanico.

Ottobre: 17mila ebrei polacchi (da anni abitanti in Germania) arrestati e dislocati al confine polacco.

9-10 novembre: l’uccisione di un ufficiale tedesco in Francia dà modo a Joseph Goebbels, capo della propaganda hitleriana, di lanciare un pogrom contro i cittadini ebrei e la “cospirazione ebraica internazionale”; è la “Kristallnacht”.

Nella “notte dei cristalli” squadre di giovani nazisti irrompono nei quartieri ebraici spaccando vetrine e finestre di case e negozi, dando fuoco alle sinagoghe. 101 sinagoghe distrutte, 7.500 negozi, 26mila ebrei arrestati e deportati.

1939: ha inizio la Shoah

Nei mesi successivi, passano numerose leggi di discriminazione. Gli ebrei vengono obbligati a consegnare i metalli preziosi al governo. Espropri, confinamenti, revoca delle patenti di guida e dei documenti.

Autunno: per l’”Euthanasie Programme” hanno avvio nelle strutture mediche in Germania le uccisioni di malati terminali, ritardati mentali, bambini, minoranze etniche, ebrei e zingari.

Tra il dicembre 1939 e l’agosto 1941 muoiono nelle prime camere a gas tra 50mila e 200mila persone.

1940: lo sterminio

20 maggio: apre Auschwitz (non è il primo campo di prigionia: Dachau aveva aperto nel marzo del 1933).

Milioni di polacchi ed ebrei vengono deportati. Hanno avvio le grandi politiche per il raggiungimento della “purezza razziale” in Germania: emigrazione forzata degli ebrei, ghettizzazione, deportazione, gli “Einsatzgruppen” (unità mobili di uccisione), i campi di concentramento e di sterminio.

1942

20 gennaio: il protocollo di Wannsee codifica con precisione scientifica cifre e strategie dello sterminio.

1945: il processo di Norimberga

Il London agreement firmato da Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Unione Sovietica l’8 agosto 1945 comprende la costituzione di un Tribunale militare internazionale.

A Norimberga, dal 20 ottobre 1945 al 1 ottobre 1946, vengono processati criminali di guerra nazisti, ufficiali, marescialli, membri degli Einsatzgruppen, medici, guardie.

Chi era Anna Frank. Il diario, la vita, la storia

La ricchezza, la bellezza, tutto si può perdere, ma la gioia che hai nel cuore può essere soltanto offuscata: per tutta la vita tornerà a renderti felice. Prova, una volta che ti senti solo e infelice o di cattivo umore, a guardare fuori quando il tempo è così bello. Non le case e i tetti, ma il cielo. Finché potrai guardare il cielo senza timori, saprai di essere puro dentro e che tornerai a essere felice.

Anna Frank

Anna Frank, di famiglia ebrea tedesca rifugiatasi ad Amsterdam negli anni dell’occupazione nazista, visse nascosta con i suoi in una stanza murata e poi deportata a Bergen-Belsen. Nei due anni di segregazione tenne un diario, straordinaria testimonianza.

Ogni anno, ciclicamente, i giornali italiani tornano a parlare di Annelies “Anna” Frank, la ragazza tedesca ebrea che tenne un diario durante le persecuzioni naziste dei primi anni Quaranta, poi pubblicato in tutto il mondo alla fine della guerra.

Siamo a Amsterdam, nel 1942. I tedeschi occupano il Paese e perseguitano gli ebrei. Una famiglia ebrea, quella dei Frank, si rinchiude in una soffitta della fabbrica di spezie del signor Frank insieme ad alcuni amici. Nonostante le durissime condizioni di vita, la piccola Anna riesce ad avere momenti di spensieratezza e affida alle pagine del suo diario i suoi pensieri. Ma un brutto giorno i Frank sono arrestati e deportati.

La famiglia Frank si era trasferita dalla Germania a Amsterdam nel 1933, anno in cui i nazisti hanno ottenuto il controllo in Germania. Nel 1940 la famiglia rimane intrappolata a Amsterdam dall’occupazione tedesca dei Paesi Bassi. Con l’acuirsi delle persecuzioni, nel 1942, per i Frank diventa sempre più complicato non farsi trovare durante i rastrellamenti. Il padre di Anne decide perciò di nascondersi insieme alla famiglia in un alloggio ricavato nel retro della sua fabbrica, accogliendo anche Hermann van Pels con la moglie e il figlio sedicenne Peter e, poco dopo, il dentista Fritz Pfeffer.

Nell’alloggio segreto Anne prosegue la stesura del suo diario personale (ricevuto in regalo il giorno del suo tredicesimo compleanno), come un epistolario indirizzato a un’amica immaginaria. Vi annota pensieri e riflessioni intime, racconta quello che accade ogni giorno: la paura della guerra, i suoi sentimenti per Peter, il conflitto con i genitori e il desiderio di diventare una scrittrice una volta tornata la pace.

Il 4 agosto del 1944, in seguito alla soffiata di un informatore fatta alla Sicherheitsdienst, la polizia tedesca di Amsterdam, il gruppo viene arrestato e deportato ad AuschwitzAnne e la sorella Margot verranno poi trasferite a Bergen-Belsen. Moriranno di tifo tra il febbraio e il marzo dell’anno seguente.

Otto Frank, l’unico sopravvissuto della famiglia, tornò a Amsterdam dopo la guerra per scoprire che il diario di Anne era stato salvato e dedicò i suoi sforzi per arrivare a pubblicarlo, nel 1947.

“Vedo noi otto nell’alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia”, ha il coraggio di scrivere Anne. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell’esperienza degli altri clandestini. La prima edizione del Diario subì tuttavia non pochi tagli, ritocchi, variazioni. Ora il testo è stato restituito alla sua integrità originale, e ci consegna un’immagine nuova: quella di una ragazza vera e viva, ironica, passionale, irriverente, animata da un’allegra voglia di vivere, già adulta nelle sue riflessioni.

Vedo noi otto nell’alloggio segreto come se fossimo un pezzetto di cielo azzurro circondati da nubi nere di pioggia.

Anna Frank

12 gennaio 1940 Nell’ospedale psichiatrico di Hordyszcze,in Polonia,i nazisti trucidarono con un colpo di pistola 300 “matti”ricoverati. iniziò l’Olocausto con la eliminazione dei disabili la cui assistenza era un costo eccessivo per il Reich..

Alcuni di questi “fratelli” sono stati i principali agenti dell’Olocausto, luci di spicco all’interno dell’unità di uccisione di Arājs Kommando che annientò quasi 67.000 ebrei lettoni, il 90% della popolazione ebraica della Lettonia prebellica.

Wiki Leaks Cablo




PER CAPIRE. LE GUERRE DI PACIFICAZIONE

Già dal 2008 I ragazzi Boy scout dei WAKKARI, giocavano, a guardia e Ladri Nella repubblica di Georgia.

La Georgia è una nazione situata sulla linea di demarcazione tra Europa e Asia. Un tempo Repubblica sovietica, Nel 1991 la maggior parte dei georgiani votò nuovamente per essere una nazione libera e la Georgia dichiarò la propria indipendenza dall’Unione Sovietica. nEL 2008 g. bUSH FORZò PIù VOLTE LA MANO PER FARLA ENTRARE IN naTO. cON UN NETTO RIFIUTO DFELL’EUROPA

Wiki Leaks Assange

I cablo della diplomazia USA, rivelati da #WikiLeaks

1. Per spiegarvi la questione del folle aumento della spesa militare dell’Italia al 2% del PIL, per cui gli USA hanno fatto pressioni continue e i nostri governi di destra e sinistra hanno resistito a lungo. Userò i cablo della diplomazia USA,

2. sottolineo che i cablo della diplomazia USA che userò sono tra i documenti segreti per cui Julian #Assange rischia 175 ANNI di prigione nella galera più estrema degli USA: #ADXFlorence, Colorado, dove si trovano i criminali più pericolosi, come El Chapo

3. i cablo vanno da fine 2001 a feb.2002. Le prime *preoccupazioni* degli USA sulla spesa militare italiana compaiono in questo cablo del 2002 (amministrazione Bush): https://wikileaks.org/plusd/cables/02ROME5049_a.html…

4. a *preoccupare* autorità USA è che l’Italia non spende abbastanza per armi e questo rischia creare 2 problemi: 1) di non comprare abbastanza armi dall’industria degli armamenti USA (procurement) 2) di non destinare abbastanza risorse alle missioni militari come #Afghanistan

5. nel governo Berlusconi, la diplomazia USA aveva un grande sponsor: l’ex ministro della Difesa, Antonio Martino che spingeva per innalzamento spesa militare. Questo è uno dei cablo su #Martinohttps://wikileaks.org/plusd/cables/02ROME5049_a.html…

6. nel governo Berlusconi, però, la diplomazia USA trova anche 2 politici meno entusiasti della spesa militare: Umberto Bossi e Giulio Tremonti

7. Che Umberto Bossi NON fosse entusiasta delle ingenti spese militari e guerre NON preoccupava particolarmente diplomazia USA. La posizione di Bossi era considerata come una strategia politica opportunistica: per conquistare i voti ex PCI. Ecco un cablo: https://wikileaks.org/plusd/cables/09ROME877_a.html…

8. più problematica per la diplomazia USA era, invece, la posizione di Giulio Tremonti: Tremonti vedeva il coinvolgimento dell’Italia nelle guerre senza fine degli Stati Uniti come qualcosa contrario agli interessi della nazione. Ecco il cablo: https://wikileaks.org/plusd/cables/09ROME877_a.html…

9. nel 2006,l’ambasciatore USA Spogli coglie quella che è una fondamentale tensione: se finisce Berlusconi, torna al potere la sinistra, non avranno più potere i “partner del sociale”: quelli che vogliono più spesa x sanità, meno x armi e guerre. Ecco il cablo: https://wikileaks.org/plusd/cables/06ROME864_a.html…

10. non solo l’ambasciatore USA Spogli coglie questa fondamentale tensione nella gestione della spesa pubblica, ma coglie un altro fatto: sinistra italiana privilegia integrazione politica e procurement armamenti con #Europa, invece che #USA. Ecco cablo: https://wikileaks.org/plusd/cables/06ROME864_a.html…

11. termina l’amministrazione #GeorgeWBush,viene eletto #Obama, le pressioni sui governi italiani di destra e sinistra (affinché spesa militare aumenti), cessano? per niente affatto. ll cablo cruciale è questo: https://wikileaks.org/plusd/cables/09ROME177_a.html…

12. ecco cosa scrive diplomazia USA ai tempi di Obama: “Quando chiediamo risorse militari aggiuntive o fondi per l’Afghanistan, i funzionari del governo italiano replicano che il loro bilancio economico limitato non permette di fare di più. Non dovremmo accettare questa scusa”

13. diplomazia USA(Obama)conclude:”governo italiano ha preso decisione di spendere per la difesa meno di quanto sia necessario per mantenere il suo status di alleato Nato top-tier: circa 1% Pil. Dovremmo spingerli a stanziare fondi sufficienti”. Ecco cablo: https://wikileaks.org/plusd/cables/09ROME177_a.html…

14. dopo 20 anni di pressioni continue su governi italiani di destra e sinistra, la guerra in #Ucraina è stata usata in modo strumentale(e NON solo in Italia) per portare la spesa militare a livelli folli. Cosa succederà al nostro welfare?

15. chiunque in Italia non sia moralmente corrotto e perduto dovrebbe dire: NON possiamo permetterci oltre 100 MILIONI di euro al giorno in armamenti, se non vogliamo distruggere sanità, scuola e università pubblica. Le cose che ancora ci tengono qui

Impero Americano

1. In geopolitica, non esiste niente di più americano delle basi militari degli Stati Uniti all’estero. Compongono una rete immensa , ai quattro angoli del pianeta,

le basi sono l’espressione più manifesta della natura imperiale del primato degli Stati Uniti.

Il modo di acquisire le installazioni, il terreno su cui erigerle o il diritto di accedervi si pone inoltre in continuità con il breve ma denso momento coloniale della storia americana.

Normalmente, le basi più grandi appartengono al dipartimento della Difesa (Corea del Sud, Giappone, Germania, Italia), oppure sorgono nei territori d’oltremare degli Stati Uniti (Guam, Porto Rico). In altri casi, la sovranità resta al paese ospite con cui Washington ha negoziato una concessione per un lasso di tempo determinato oppure il diritto ad accedervi all’occorrenza (Thailandia, Australia, Filippine, Islanda). In altri ancora, le Forze armate non acquartierano stabilmente un’unità militare all’estero, ma ne fanno ruotare diverse per non dare l’impressione di uno schieramento fisso – si tratta insomma di una presenza stanziale mobile (Polonia, paesi baltici). Tutte queste distinzioni hanno senso dal punto di vista geopolitico?

Dalla seconda Guerra mondiale, gli americani non hanno più lasciato la massa bicontinentale. Impegnati come sono da 80 anni a questa parte ad assicurarsi a soffocare qualsiasi tentativo di Indipendenza e a controllare  i revisionismi cinese, russo e iraniano.  il mondo delle basi americane si estende su  89 paesi o territori non indipendenti, poco meno della metà degli Stati del pianeta. Se si uniscono quelli su cui sorgono le installazioni più rilevanti, si ottiene una collana di perle che cinge l’Eurasia. Questa linea non esaurisce affatto la presenza militare americana: non tocca per esempio l’aeroporto di U-Tapao in Thailandia dove i velivoli statunitensi fanno scalo centinaia di volte l’anno; neanche Camp Bondsteel in Kosovo, che può acquartierare fino a 7 mila soldati (ora ce ne sono circa 600); e nemmeno la Polonia, caso da manuale di presenza mobile fissa, con i suoi 18 siti cui gli americani hanno accesso. La collana di perle attraversa snodi insostituibili, strategici, dove l’impronta statunitense è più salda. Plastica dimostrazione del contenimento dell’Eurasia.

Procedendo da est verso ovest, si parte da Guam, essenziale rampa di lancio per proiettarsi velocemente in Estremo Oriente e al contempo stare (non si sa ancora per quanto) al riparo dal fuoco cinese. Si sbarca poi in Giappone, primo pae­se per militari statunitensi, circa 55 mila, con le sue megabasi a Okinawa e la sede della VII Flotta a Yokosuka, le principali di oltre 121 siti. L’unico approdo continentale in Asia orientale, la Corea del Sud, ospita invece 28 mila soldati concentrati a Camp Humphreys, la più grande base statunitense all’estero. 

La scelta di Singapore è motivata da tutto fuorché dai numeri: benché priva di un grosso contingente, dalla città Stato si controlla lo Stretto di Malacca, uno dei più importanti colli di bottiglia marittimi, essenziale per arginare la Cina; qui ha sede un comando logistico della VII Flotta dopo la chiusura di Subic nelle Filippine, anche in virtù della base navale di Changi, una delle poche al mondo in grado di gestire le oltre 100 mila tonnellate di una portaerei a stelle e strisce. Si procede quindi verso la già citata Diego Garcia, per arrivare a Camp Lemonnier a Gibuti, dove si coordinano le operazioni sia nel Corno d’Africa sia sulla Penisola Araba – e si subisce la marcatura dei cinesi a Bāb al-Mandab.


Nel Golfo, invece, sono tre i principali appoggi statunitensi: al-‘Udayd in Qatar, quartier generale locale del Comando per il Medio Oriente (Centcom) e centro di controllo aereo di tutta la regione; Manama in Bahrein, sede della V Flotta deputata a vegliare sulle rotte marittime; e il Kuwait tutto, affollata guarnigione dell’Esercito con 16 mila soldati e 2.200 mezzi corazzati divisi fra Camp Buehring, Camp Arifjan e Camp Patriot. Si prosegue poi in Turchia, con la stazione radar dello scudo antimissile della Nato a Kürecik e la base aerea di İncirlik, dove sono collocate circa 50 testate nucleari. Si sbarca infine in Europa(carta

1). L’Italia mette a disposizione basi essenziali per proiettarsi in Africa e Medio Oriente, da Aviano a Sigonella, dalla quale partono missioni di bombardamento verso la Libia, senza dimenticare il sistema di comunicazione satellitare Muos di Niscemi. La Germania è il perno della presenza militare americana nel Vecchio Continente, seconda al mondo per numero di militari (almeno 36 mila) e prima per installazioni (almeno 194); qui hanno sede il Comando per l’Europa, la più grande base dell’Esercito nel Vecchio Mondo (Wiesbaden, controlla almeno 20 mila soldati) e il gigantesco scalo di Ramstein. Toccato il Regno Unito, essenziale per gli snodi aerei, si chiude con la Groenlandia, dove sorge la base più a nord del globo, Thule, che irradia le comunicazioni nel pianeta e scruta che dall’Artico non provengano missili.

Comune denominatore dei paesi lungo la collana di perle: la ridotta sovranità di fronte all’imperio americano. Vuoi per uno squilibrio incalcolabile nei rapporti di forza, evidente nel caso dei territori non indipendenti (Guam, Diego Garcia, Groenlandia), degli staterelli tali solo sulla carta (Gibuti e Singapore) e delle petromonarchie arabe passate da un protettore (i britannici) all’altro (gli americani). Oppure per condizioni storiche, dai reietti della seconda guerra mondiale (Italia, Germania e Giappone) agli imperi decaduti (Turchia e Regno Unito).

Note e Credits

1. Cfr. A. Krepinevich, R. Work, «A New Defense Posture for the Second Transoceanic Era», Center for Strategic and Budgetary Assessment, 2007, cap. VI.

2. Cit. in D. Immerwahr, How to Hide an Empire: A Short History of the Greater United States, 2019, Vintage Publishing, p. 13.

3. D. Vine, Base Nation: How U.S. Military Bases Abroad Harm America and The World, New York 2015, Metropolitan Books.

4. DOD Dictionary of Military and Associated Terms, novembre 2019, p. 23.

5. A.T. Mahan, The Influence of Sea Power Upon History, 1660-1783, Boston 1890, Little, Brown and Company, p. 82.

6. Cfr. D. Vine, Island of Shame: The Secret History of the U.S. Military Base on Diego Garcia, Princeton 2009, Princeton University Press.

7. H.S. Truman, «Radio Report to the American People on the Potsdam Conference», 9/8/1945, disponibile al sito bit.ly/2PJukyC.

8. Discorso tenuto al Reagan National Defense Forum il 7/12/2019, disponibile al sito bit.ly/2sm1Tin

9.  «U.S. National Survey of Defense Attitudes on Behalf of The Ronald Reagan Foundation», Beacon Research, Shaw & Company Research, condotto il 24-30/10/2019, p. 7, bit.ly/2RVQqkb

10. F. Petroni, «I proconsoli dell’America», Limes, «Stati profondi, gli abissi del potere», n. 8/2018, pp. 169-179.

11. D. Gillison, N. Turse, M. Syed, «The Network: Leaked Data Reveals How the U.S. Trains Vast Numbers of Foreign Soldiers and Police with Little Oversight», The Intercept, 13/7/2016.

12. LIMES ” Impero Americano

Piano Strategico del Turismo 2017/22 S.B.

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Presentato oggi alle forze politiche, in vista delle elezioni del 4 marzo, il documento “5 anni con l’Italia al centro” con le proposte per la prossima legislatura. Dal fisco al Mezzogiorno, dal lavoro all’internazionalizzazione, dalla sanità al turismo, allo sport e tempo libero. L’appello del presidente Giovanna Ferrara: “Al Paese serve una cura choc, l’Italia deve recuperare circa 13 punti di competitività rispetto agli altri paesi dell’area euro”

INTERVENTO, SALVATORE BULGARELLA TURISMO

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Il Piano Strategico del Turismo 2017 – 2022,

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Convegno Internazionale Perlato Sicilia

Quando nel 1988 la regione Sicilia mi ha incaricato di predisporre un progetto di promozione relativo alla filiera delMarmo Sicilia. Ho sviluppato l’iniziativa fondandola su 3 percorrenze principali


1)Una promozione Locale di medio periodo Attraverso la Biennale Internazionale di Scultura
2)La Creazione di un Consorzio Export.
3)L’avvio di incontri commerciali con i maggiori Dealer Internazionali del settore con Base A Custonaci.

L’intera manifestazione durata 8 giorni sì è conlusa con il citato “Il convegno Internazionale Perlato Di SIcilia”.
Il Progetto si è sviluppato grazie alla Sponsorizzazione della Presidenza Regione Sicilia, Associazione Industriale Trapani, Comune Custonaci, Provincia Regionale Trapani.

La Biennale Di scultura, è stato un impegno complesso durato una settimana. che si è potuta realizzare grazie al supporto della Accademia di Belle Arti di Brera che ha reso disponibile al progetto Otto Artisti Scultori laureandi della medesima. Realizzando Un momento di incontro tra gli scultori e la cittadinanza,  proprio come avveniva nel rinascimento.


Gli artisti con il proprio spazio di lavoro per le strade della cittadina si sono cimentati in una bellissima competizione a tema libero, con la partecipazione dei locali, ma che ha attirato nel contempo, masse di turisti del circondario. Makari, Trapani, San Vito lo Capo.


Gli imprenditori locali hanno fornito la materia prima, Blocchi di Perlato su richiesta degli artisti, e Opere sono state donate al Medesimo Comune di Custonaci.

Uno dei primi esempi in Sicilia di Arte In piazza, Un vero peccato che gli amministratori successivi non abbiano saputo continuare la Manifestazione in progressione negli anni.

Simposio Internazionale Perlato Di Sicilia

Apertura Lavori

Giuseppe Morfino

Sindaco Comune Custonaci

Vito Buccellato

Assessore All’industria Comune Custonaci


RELATORI
Ing Giuseppe Terranova
Direttore Ispettorato Tecnico Corpo Regionale delle Miniere Della Regione Sicilia
Arch. Ugo Macri
Ordinario di Teconologia dei Materiali Presso Iniversità Sapienza di Roma
Dott. Armando Fabretti
Esperto MArketing Strategico

Moderatore
Prof. Carlo Sorci
Ordinario Economia aziendale Università di Palermo

Interventi

On Massimo Grillo Deputato ARS

Luisa Santifaller Dealer Marmo Graniti Germania

Felice Chirò Presidente Italiano Assomarmi

Dott. Giacomo Catania Presidente C.C.I.A.A. Trapani

Project Manager

Salvatore Bulgarella Esperto Strategie

Elephants attack Kruger Park (S. Africa)

Mi piace viaggiare anche per luoghi estremi, per sono abbastanza prudente quasi sempre

Stavolta malgrado la prudenza è successo.

Di ritorno da una escursione di 10 ore in K. PArk, persi fra i sentieri a 100 km dalla base. Abbiamo deciso con la mia guida di inoltrarci per sentieri Non battuti dai visitatori. E naturalmente secondo la famosa legge, succede sempre. ed è Successo, attaccati da tutti i lati da 2 famiglie di Elefanti. che litigavano fra loro e poi con noi.

Grazie A Dio. Possiamo raccontarlo

attaccato dagli Elefanti


Aree depresse Trapani – Erice Rendering 2011

In ogni città esistono aree degradate, dimenticate dalla politica ed a volte anche dalla gente. Il degrado urbano, non sempre ma a volte contribuisce anche al degrado Sociale. Questo in Italia come in qualsiasi paese del mondo.

2011 Periferia rendering

Ho provato a ridisegnare ( senza essere unprofessionista ) alcuni angoli della mia città. Un Prima un dopo. Gli interventi sono modesti, di poco costo. Basta solo un pò di conoscenza dei luoghi ed amore per la gente.

2011 Lungomare rendering Prima Dopo
2011 Rendering Casa Popolare Prima DOPO