16 marzo 1968. Il pianto atroce di un bimbo stride sotto i corpi ammassati nel canale. Avrà 2 o 3 anni al massimo,
Per non dimenticare.
Da sempre muoiono migliaia di persone per le guerre e fra questi migliaia di bambini innocenti: Ora ai nostri giorni che le democrazie liberali e liberiste hanno sconfitto il nazismo, sbriciolato il comunismo, quasi messo in corner il fondamentalismo islamista, tutto dovrebbe far credere che la normalizzazione sia finalmente arrivata.
O almeno, lo speravamo. (Fonte Marina Montesano)
Però la realtà mostra cose ben diverse e raccapriccianti.
Da sempre la fame di potere è il carburante di tutte le guerre. Il disprezzo totale degli esseri viventi permette di compiere qualsiasi strage, qualsiasi barbarie. Da sempre i conflitti d’interesse fra gli uomini è stato deciso dalla violenza di singoli e poi di intere comunità e stati.
Stati di diritto e non.
Uno sguardo alla storia dell’umanità ci mostra una serie ininterrotta di conflitti tra una collettività e una o più altre, tra unità più o meno vaste, città, paesi, tribù, popoli, Stati; conflitti che vengono decisi quasi sempre mediante la prova di forza della guerra. Tali guerre si risolvono o in saccheggio o in completa sottomissione, dell’una parte ad opera dell’altra. Più recentemente le guerre sono giustificate da un’ ipocrita esigenza di “normalizzazione” civilizzazione, democratizzazione.
Sottomettendo, assoggettando i perdenti fino a schiavizzarli.
La fame, la sete di potere fra gli adulti non ha limiti etici, confini morali o religiosi.
Ed i bambini continuano a morire innocenti
“MY LAI (VIETNAM), 16 marzo 1968. Il pianto atroce di un bimbo stride sotto i corpi ammassati nel canale. Avrà 2 o 3 anni al massimo, la mamma gli ha fatto scudo col suo corpo, sotto la raffica di spari. Mentre il piccolo, ricoperto di fango e sangue, tenta di farsi strada gattonando tra il mucchio di cadaveri, incontra il calcio arrogante del tenente William Calley che lo ricaccia giù nel fosso e gli spara in testa. E’ l’ultimo atto agghiacciante di una delle pagine più buie della guerra in Vietnam, una carneficina incomprensibile tristemente nota come il massacro di My Lai.
A fermare la mattanza fu il pilota di un elicottero dell’esercito Usa in ricognizione, che atterrò frapponendosi tra i soldati americani e i superstiti vietnamiti. Il sottufficiale Hugh Thompson Jr. affrontò i capi delle truppe americane e disse che avrebbe aperto il fuoco su di loro se non si fossero fermati. Poi diresse l’evacuazione del villaggio, mentre due membri del suo equipaggio, Lawrence Colburn e Glenn Andreotta, tenevano i soldati sotto tiro. Salvarono 11 vite, gli unici superstiti.”
In Vietnam l’azione di democratizzazione avviata da j.f. Kennedy nel 1961 e continuata fino agli anni 70 ha causato 2 milioni di morti fra civili, fra cui 300 mila bambini innocenti,1 milione di soldati vietnamit,60 mila militari americani. Buona parte dei morti fra civili è stata causata dall’Agent Orange un barbaro miscuglio chimico di defolianti e diossina, bombardato in 80 milioni di litri su un’area di 5 milioni di acri.
Ai morti si è aggiunto un effetto devastante protrattosi fin ai nostri giorni; più di 500 mila bambini a causa di Agent Orange sono nati con deformità come : gravi deformazioni fisiche, infermità mentali e psichiche, malattie polmonari e una durata della vita più breve. A contarli ad uno ad uno 500 mila bambini occorre più di una settimana.
IL 30 Aprile 1975 segna il termine di questa guerra di civilizzazione infinita. L’intervento è servito certamente a sperimentare un numero infinito di armi a spendere circa 2.900 miliardi di dollari fra bombe e veleni, a disastrare una intera nazione, il Vietnam e marca la prima grande sconfitta militare dell’America. Ma non è stato di grande insegnamento.
(to be continued)